"Nessuna preclusione alla possibilità che medici e operatori sanitari ucraini lavorino in Italia. Credo che con questa scelta si possa contribuire a migliorare la prospettiva di vita di questi professionisti e, nello stesso tempo, intervenire, in piccola parte, contro la carenza degli operatori sanitari di cui soffre l'Italia".

Questo è quanto h dichiarato all'Adnkronos Salute Carlo Palermo, segretario generale del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, in merito al decreto che permette agli operatori sanitari ucraini di esercitare temporaneamente in Italia in deroga alla disciplina del riconoscimento delle qualifiche.

L'ingresso di medici da Paesi extraeuropei è vista positivamente dal sindacato che, ricorda Palermo, "in passato, ha già prospettato soluzioni del genere in merito alla questione della carenza del personale".

Lo stesso Palermo ha poi ricordato che vi sono problematiche relative alla lingua e alla verifica, per quanto possibile, dei titoli di studio, anche se i numeri prevedibili di medici ucraini che decideranno di usufruire della possibilità non si ritiene possano essere significativi.