Il Libano è un Paese al collasso. La sua moneta ha perso oltre il 90% del valore rispetto al dollaro USA dal 2019 ad oggi. L'inflazione è cresciuta a dismisura riducendo in povertà  tre quarti della popolazione, con i prezzi dei generi di prima necessità saliti letteralmente alle stelle.

Non solo. Con la progressiva svalutazione della moneta anche le importazioni sono divenute più costose, e beni d'importazione come il carburante sono diventati un lusso disponibile solo per pochi.

Così, negli ultimi mesi, a causa della mancanza di carburante, anche l'erogazione della corrente elettrica ha iniziato a diminuire, tanto che le interruzioni di elettricità adesso possono durare fino a 23 ore al giorno, creando a catena ulteriori problemi, tra cui l'accesso all'acqua potabile.

In questa situazione, Hezbollah, oggi ha fatto arrivare in Libano quattro convogli che trasportavano carburante proveniente dall'Iran, ottanta camion con 4 milioni di litri di diesel che, attraverso un valico di frontiera controllato dal gruppo islamista, hanno attraversato il confine dalla Siria dove al porto di Baniyas è attraccata una petroliera che ha permesso la fornitura. Il carburante è stato fatto arrivare tramite la Siria per evitare al Libano di contravvenire alle sanzioni imposte all'Iran dagli Stati Uniti.

Secondo quanto dichiarato da Hezbollah, questa prima fornitura sarà consegnata gratuitamente agli ospedali pubblici e ad altre strutture che gestiscono servizi chiave, soprattutto umanitari. Il resto sarà venduto sottocosto a panetterie, ospedali privati ??e aziende che possiedono generatori. Nei prossimi giorni, sempre al porto di Baniyas, è previsto l'arrivo di altre tre petroliere con diesel e benzina.

Come logicamente sostengono gli oppositori di Hezbollah, la consegna del carburante ha un significato propagandistico dal punto di vista politico, mirando ad espandere la già notevole influenza del gruppo islamista all'interno del Libano.

Resta però il fatto che coloro che gran parte della comunità internazionale definisce terroristi, stanno facendo con l'aiuto dell'Iran, altro Stato che gran parte della comunità internazionale definisce terrorista, qualcosa di concreto per rispondere a delle necessità immediate che interessano la maggioranza della popolazione libanese, mentre la comunità internazionale non ha ancora deciso come rispondere alla crescente disperazione presente nel Paese.

E così, questo giovedì, nei villaggi attraversati dal convoglio che trasportava il carburante, la gente salutava il passaggio dei camion gettando verso di loro riso e petali di fiori.