Così un Matteo Salvini mascherato - forse comincia pure lui a vergognarsi di quel che dice - ha commentato così la trattativa sul Recovery Fund che va avanti - per modo di dire - al Consiglio europeo che si svolge a Bruxelles:
«Questa Unione Europea tradisce il sogno dei nostri padri, è solo una banca d’affari dove pochi ci guadagnano e molti ci rimettono, l’Italia prima di tutti. Abbiamo pagato più di 200 miliardi per avere indietro poco o niente, mentre altri corrono: il Regno Unito ad esempio ha dato da 10.000 a 25.000 sterline a fondo perduto ad ogni negozio, impresa, ristorante e albergo. Senza contare che, sull’immigrazione, l’Italia è tornata ad essere, vergognosamente, il campo profughi d’Europa. Che senso ha continuare a pagare per farsi ricattare e prendere in giro?»
Commento, quello del segretario leghista, venuto subito dopo quello della collega sovranista, la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che oggi si dedica allo sgranar fagioli borlotti, naturalmente italianissimi:
«Al Consiglio europeo in corso, i “nemici” dell’Italia durante le trattative sono soprattutto i 4 “Paesi frugali”. Olanda: governo di coalizione liberali (stesso gruppo europeo di Renzi) e popolari (stesso gruppo della Merkel). Svezia e Danimarca: governo socialista, stesso gruppo del PD. Austria: governo popolari/verdi. Ma per i soliti giornaloni ben informati e per la maggioranza PD-M5S, il problema sono “le destre”. Se questa gente pensasse più a difendere l’interesse nazionale italiano invece di perdere tempo a provare ad attaccare “i sovranisti” per compiacere la Merkel e Macron, saremmo già un passo avanti».
I due capofila del sovranismo italico, quelli del prima gli italiani, ridisegnano i fatti in base alla loro convenienza. Normale per un politico mentire e stravolgere la realtà, ma esiste comunque un limite oltre il quale le dichiarazioni finiscono per diventare un insulto all'intelligenza persino dei loro elettori.
L'Europa, per dirla chiara, fa schifo per come è organizzata e per le tante contraddizioni e anomalie che la contraddistinguono. Ma per quanto riguarda la vicenda del Recovery Fund, i Paesi che la Meloni cita sono quelli dove i suoi amici - ma forse si dovrebbe dire camerati - sovranisti incalzano le forze di governo che di fronte ai loro elettori vogliono mostrare di non esser da meno di chi urla prima gli austriaci, prima i danesi, ecc.
A tirar le fila dei Paesi cosiddetti frugali è l'Olanda che a breve andrà al voto e il cui premier Rutte deve difendersi dallo xenofobo Geert Wilders, alleato di Salvini e dei sovranisti europei (Meloni compresa), che in settimana mostrava un cartello con su scritto «Geen cent naar Italië!», non un centesimo all'Italia!
Alle prossime elezioni, Wilders userà la leva dell'anti italianismo, in sostituzione di quella dell'anti islamismo da lui usata finora. Pertanto, qualunque concessione Rutte dovesse fare a Bruxelles, sa che dovrà difendersi dall'accusa di non aver salvaguardato gli interessi degli olandesi, a scapito dei lassisti meridionali d'Europa, primi tra tutti gli italiani.
Ecco chi sono, veramente, Salvini e Meloni e chi sono i loro alleati.