Come comunicato sulla Gazzetta Ufficiale, avrebbe dovuto entrare in vigore oggi il DECRETO-LEGGE del 7 maggio 2024 che, tra le altre cose, prevedeva il "ritorno" del cosiddetto redditometro.
In pratica il Governo Meloni, dopo le riforme fiscali attuate e da attuare ed in vista delle restrizioni imposte alla prossima legge di bilancio dal nuovo patto di stabilità, con "il favore delle tenebre" aveva reintrodotto una norma che era stata abolita anni fa, in modo da riprendere dalle tasche degli italiani quello che, fino a ieri, la premier si vantava di avergli restituito.
Così il Sole 24 ore ha descritto il nuovo redditometro:
"Da medicinali e visite, alle bollette passando per le spese del mutuo o alle spese per il telefono fino, addirittura, alle spese per piante e fiori o per mantenere un cavallo: c’è di tutto tra le voci che l’amministrazione potrà utilizzare per verificare il reddito (presunto) dei contribuenti secondo il nuovo redditometro. I contribuenti potranno comunque difendersi. L’analisi partirà dai redditi 2016 (dovrebbe riguardare quelli dal 2018 in poi) e terrà conto degli elementi già presenti nell’anagrafe tributaria. Oppure di un livello minimo di spesa. Ecco come funziona e le spese che saranno prese in esame. L’amministrazione legge i dati e presume un reddito tot. Chiede spiegazioni. I contribuenti avranno facoltà di difendersi e di dimostrare che il finanziamento delle spese è avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti nel periodo d’imposta. Si potrà anche eccepire che le spese attribuite hanno un diverso ammontare e che la quota del risparmio utilizzata per consumi ed investimenti si è formata nel corso di anni precedenti".
Dopo che si è diffusa la notizia della nuova misura, i leader di Lega e Forza Italia, Salvini e Tajani, hanno detto di esser caduti dalle nuvole e di non saperne niente.
E allora, visto che l'aver agito con il favore delle tenebre non le aveva dato frutti, la premier Meloni è subito intervenuta via social... non tanto per placare eventuali tensioni nel governo dato che i rappresentanti di Lega e FI sono praticamente marionette ai suoi ordini, quanto per non perdere consensi alle prossime elezioni. Ecco che cosa ha detto:
"Mai nessun “grande fratello fiscale” sarà introdotto da questo Governo. Sono sempre stata contraria a meccanismi invasivi di redditometro applicati alla gente comune.L'attuazione della delega fiscale, portata avanti in particolare dal Vice Ministro dell'Economia Leo, è fino ad ora andata nella direzione di migliorare il rapporto tra Stato e cittadino, tutelare i lavoratori onesti e contrastare la grande evasione, quella, per intenderci, dei sedicenti nullatenenti con ville, barca e supercar.Continueremo in questa direzione, sempre dalla parte dei cittadini. Sull'ultimo decreto recentemente varato dal Mef, che negli intendimenti delimita l'azione di verifica dell'amministrazione finanziaria, mi confronterò personalmente con il Vice Ministro Leo, al quale ho chiesto anche di venirne a riferire al prossimo Consiglio dei Ministri. E se saranno necessari cambiamenti sarò io la prima a chiederli".
A tentare di dar supporto e sostanza alle esternazioni meloniane, è stato fatto intervenire lo stesso viceministro Leo con una lunga nota che spiegava quanto accaduto come un difetto di comunicazione:
"Il centrodestra è sempre stato contrario al meccanismo del "redditometro" introdotto nel 2015 dal governo Renzi". Questo decreto "mette finalmente dei limiti al potere discrezionale dell'amministrazione finanziaria di attuare l'accertamento sintetico, ovvero la possibilità del fisco di contestare al contribuente incongruenze fra acquisti, tenore di vita e reddito dichiarato. ... Siamo intervenuti per correggere una stortura che si è creata nel 2018, quando il governo Conte 1 [è sempre colpa di Conte, ndr] ha abolito il decreto del 16 settembre 2015, il cosiddetto redditometro, del governo Renzi e aveva contestualmente stabilito che si dovesse emanare un nuovo decreto con dei paletti precisi a garanzia del contribuente, in modo da limitare al minimo il contenuto induttivo dell'accertamento. ... Purtroppo, quel decreto non è mai stato emanato e, invece di favorire il contribuente, si è creato un vuoto, introducendo di fatto un meccanismo di redditometro permanente e senza alcuna limitazione. Dopo sei anni, il Governo di centrodestra è finalmente intervenuto e ha emanato un decreto, preventivamente condiviso con le associazioni dei consumatori, l'Istat e il garante della privacy, che fissa dei paletti precisi a garanzia del contribuente e introduce, tra le altre cose, anche un doppio contraddittorio obbligatorio".
Fantastico! Leo dice di aver condiviso il provvedimento con tutti, probabilmente anche con i cani e i gatti degli interlocutori delle associazioni e delle istituzioni da lui citate... quello che però si è dimenticato di dire, e quindi sicuramente si è dimenticato di fare, è l'aver condiviso il provvedimento anche con gli alleati di governo.
Forse perché lo ha fatto con il favore delle tenebre e non li voleva disturbare... fossero già andati a letto: una questione di educazione!
Ma la precisazione di Leo non ha convinto una imbarazzatissima Meloni che ha così dovuto annunciare, via social, di aver cassato il decreto...
A spingerla verso tale decisione è stato anche l'aver visto che era iniziato a circolare ciò che lei aveva detto nel 2021 sul redditometro...
Ma erano altri tempi, visto che era all'opposizione e non al governo!