Panchine, Klopp al Bayern? “Non lo chiameremo”

Se qualcuno avesse pensato che Jurgen Klopp potesse diventare il prossimo allenatore del Bayern Monaco, si sta sbagliando di grosso. La decisione di lasciare il Liverpool per prendersi un periodo di pausa verrà ferreamente rispettata da parte del club tedesco come riportato dal direttore sportivo Max Erbel in un’intervista rilasciata a SportBild: “So cosa significa quando si arriva a dire pubblicamente ‘Non ho più energie’ proprio come ha fatto lui. Pochi posso giudicarlo meglio di me perché l’ho vissuto in prima persona. Quando una persona, un professionista del suo calibro, arriva a fare un’affermazione simile il lavoro passa in secondo piano. Prima c’è la persona. E per questo non lo chiamerò”


Mercato, Giroud sempre più lontano dal Milan

L’estate si avvicina e la conferma della voglia di Giroud di provare esperienze altrove, costringono i rossoneri ad accelerare. D’altronde i prezzi sul mercato per gli attaccanti sono ormai folli: per assicurarsi profili importanti è necessario sborsare milioni su milioni. Giocare d’anticipo è una delle chiavi: non a caso in Via Aldo Rossi sono già iniziati i movimenti sul fronte Zirkzee ma non solo.

Il francese, in scadenza a giugno, ha capito che non sarà la punta di riferimento al Milan da giugno in poi: da qui la scelta di guardarsi attorno per una nuova esperienza. Magari una avventura a stelle e strisce visto che i dialoghi per un trasferimento al Los Angeles FC proseguono a gonfie vele. Nulla di definito, ma la conferma di come l’esperienza a Milano dell’ex Chelsea e Arsenal potrebbe davvero concludersi. Giroud, arrivato a zero alla corte di Pioli, si è rivelato un ottimo affare: per il nuovo bomber il Milan dovrà stanziare un budget importante. Per Zirkzee la concorrenza della Premier League, leggasi Manchester United, sarà forte, ma non è l’unico nome: nella lista ci sono pure Sesko del Lipsia e Gimenez del Feyenoord, messicano già sondato in passato. La certezza, al momento, è una sola: l’ultima parola spetterà a Ibrahimovic.


Il retroscena di Allegri: “La Juventus mi ha chiesto di puntare sui giovani”

“Quando sono tornato (per la sua seconda esperienza da allenatore, nell’estate 2021 nd.r.) mi è stato chiesto di ringiovanire la squadra. L’obiettivo era quello di inserire tre giocatori Next Gen ogni anno, abbassare il monte salari e rendere la squadra sostenibile pur rimanendo competitiva“. Così l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri nel corso di una lunga intervista a The Athletic, in cui prova a raccontare la svolta giovane del club bianconero. “Quest’anno in prima squadra ci sono tanti giovani“, dice ancora Allegri.

“Tanti nostri ragazzi giocano in altre squadre di Serie A. La società ha fatto un ottimo lavoro. Per essere sostenibile il calcio italiano deve percorrere questa strada”, ha spiegato. La fretta dei social media di consacrare i giocatori come la prossima grande novità e la disperata ricerca della Serie A di un ‘campione’, significa che Allegri deve gestire i giovani e il rischio di distrazioni. “Cerchi di sfruttare al massimo i bei momenti“, ha detto Allegri. “Allora sai che dopo un po’ arriva il difficile. Tutti i giovani giocatori ci passano. Miretti e Fagioli lo hanno sperimentato. Anche Yildiz ce la farà. I giovani hanno alti e bassi. Non raggiungono la maturità prima dei 25, 26 anni. Chi ha più forza mentale arriva prima”, ha aggiunto. “Il picco di un giocatore non è cambiato. Dicono che tra i 26 e i 30 anni sia l’età migliore perché ormai hai esperienza, sei maturato e migliori. Anche 40 anni fa era così”, ha ricordato il tecnico bianconero.

Allegri ha cercato di sensibilizzare l’ambiente attorno alla Juventus insistendo che questa è un’era diversa e un progetto diverso rispetto al suo primo periodo come capo allenatore dal 2014-19. È un progetto diverso anche dal 2021-22, primo anno di questo secondo mandato. “Dobbiamo adattarci e capire che i nove Scudetti consecutivi sono stati una cosa straordinaria. Non succederà più in Serie A. Ci sono stati solo due casi simili nella storia della Juventus: i cinque anni consecutivi sotto Carlo Carcano e Carlo Bigatto negli anni ’30 e i nove consecutivi dal 2012 al 2020, poi la Juventus al massimo ne ha vinti due di fila. I nove di fila hanno sconvolto le percezioni perché la realtà è diversa”, ha spiegato.

Guardando poi al confronto con il resto d’Europa, in vista di un possibile ritorno in Champions League, Allegri ha detto: “Ormai è impossibile colmare il divario (finanziario) tra Premier League e Serie A. Quindi dobbiamo andare avanti in questa direzione, lavorare sullo sviluppo dei giovani, sulla Next Gen”. “È normale che con la riforma della Champions League, che sarà dura da vincere, sarà un discorso tra le prime otto e sarà difficile che una di queste non riesca a vincere. Lo stanno facendo (il ‘modello svizzero’) per assicurarsi che le migliori otto arrivino alla finale, credo, perché vogliono che sia uno spettacolo”, ha spiegato a proposito del nuovo format della Champions. “Questo ti dà la possibilità di lavorare ancora di più sullo sviluppo giovanile, sull’essere sostenibile e competitivo nel tuo campionato, e assicurarti di qualificarti per la Champions League ogni anno, per poi passare un buon anno nella competizione e provare ad andare il più avanti possibile“, ha concluso.


Marotta ricorda Barone: “Abbiamo avuto schermaglie dialettiche”

Presente al Viola Park alla camera ardente allestita per l’ultimo addio a Joe Barone, l’amministratore delegato dell’Inter, Giuseppe Marotta, ha ricordato il direttore generale della Fiorentina. Queste le sue parole raccolte da TMW, con il dirigente nerazzurro che aveva anche avuto alcuni diverbi con Barone nelle assemblee di Lega Serie A: “Siamo qua per esprimere la nostra vicinanza alla famiglia Barone, alla società, al presidente Commisso e a tutti i tifosi della Fiorentina. È stata una perdita improvvisa molto pesante, di una persona che aveva grandi valori e grandi caratteristiche. Era innamorato del suo lavoro e di questa società, che stava facendo diventare grande. Certamente non nascondo di aver avuto delle schermaglie dialettiche sul presupposto che rappresentavamo due concezioni diverse. Ci sta che possa esistere questa conflittualità, che era comunque molto positiva, critica e costruttiva. Di lui devo ricordare la tenacia e l’aver importato in Italia il modello americano fatto di grande determinazione. Anche in Lega le sue prese di posizioni erano energiche e dure ma anche positive nei confronti del movimento, che tentava di far crescere. Quello che mi ha impressionato di più era la determinazione di voler ottenere risultati anche con una velocità che nel modello italiano non era consentita”.


Juan Jesus: “Negli stadi il razzismo esiste. Dobbiamo crescere”

“Chi fa razzismo ha un cervello piccolo, bisogna essere forti, le leggi non vengono rispettate”. A dirlo è Juan Jesus, nel video pubblicato dai profili social del Napoli ma registrato – come si legge nei titoli in apertura del filmato – lo scorso 15 marzo, cioè due giorni prima della partita contro l’Inter e del caso con Acerbi. “Voices breaking silence – le voci rompono il silenzio – Napoli e Juan insieme contro ogni forma di razzismo” è il titolo del video, dove il difensore brasiliano incoraggia e consiglia un giovane attaccante dell’Under 15 del Napoli, Mohamed Seick Mane, vittima a sua volta di episodi di razzismo: “Purtroppo è una situazione che viviamo da tanto tempo – dice Juan Jesus -. C’è gente che dice che stiamo migliorando, ma le leggi non vengono rispettate. Noi siamo tutti uguali, bianchi, neri, gialli. Siamo fatti da Dio e, per come la credo io, abbiamo lo stesso compito, cioè vivere su questa terra. Non abbiamo differenze”.

Juan Jesus prosegue: “Negli stadi il razzismo ancora c’è. Dobbiamo crescere come esseri umani, visto che ci sono persone che non hanno ancora consapevolezza quanto questi atteggiamenti possano ferire. Abbiamo cuore, anima e cervello. Spero vengano fatte a breve leggi più forti per fermare tutto questo”. Poi il messaggio per Mohamed e tutti i giovani calciatori: “Chi fa razzismo ha un cervello piccolo, ma noi dobbiamo essere forti. Dentro di me so di essere perfetto per come Dio mi ha fatto e so di essere qui per il mio sogno di calciatore. Bisogna essere consapevoli di se stessi e – conclude Juan Jesus -, bisogna sempre dire di aver subito un atto di razzismo, all’allenatore o a qualche dirigente, poi loro possono fare altro”.


Commisso in lacrime: “Barone sarà sempre nei nostri cuori”

Il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, con la voce rotta dal pianto, ha rilasciato alcune dichiarazioni direttamente dal Viola Park, dove è stata allestita la camera ardente per Joe Barone, scomparso nella giornata di ieri dopo il malore che lo ha colto domenica scorsa a Bergamo, dove la squadra viola avrebbe dovuto giocare contro l’Atalanta, con la partita poi chiaramente rinviata a data da destinarsi: “Barone ha lasciato tutto e la sua famiglia per venire qua, abbiamo fatto un grande centro sportivo, il Viola Park non ci sarebbe stato senza di lui. Joe lavorava tutto il giorno e ci sentivamo costantemente, almeno due volte al giorno. Io posso solo ringraziare la famiglia per questo. Senza di lui il Viola Park non sarebbe mai esistito. Ci sentivamo almeno due volte al giorno, anche nella giornata in cui si è sentito male. Ricordatevi sempre di lui, rimarrà sempre con voi parte della Fiorentina. Joe non morirà mai, vivrà per sempre dentro ai nostri cuori”.


Anticipi e posticipi Serie A: Torino-Juve al sabato, Milan-Inter di lunedì

In attesa del turno pasquale che si giocherà tra sabato 30 e lunedì 1 aprile sono stati decisi giorni e orari delle prossime tre giornate della Serie A, dalla trentunesima alla trentatreesima comprese. Tra le sfide da segnalare, Roma-Lazio si giocherà sabato 6 aprile alle 18.00 (in anticipo rispetto a quanto inizialmente previsto), Juventus-Fiorentina domenica 7 alle 20.45.

Nella trentaduesima spicca invece il derby della Mole Torino-Juventus, sabato 13 aprile alle 18.00, mentre nel turno successivo toccherà al derby di Milano: Milan-Inter è in programma lunedì 22 aprile alle 20.45, anticipato dallo scontro diretto per il quarto posto Roma-Bologna alle 18.30.

31a GIORNATA
Venerdì 5 aprile, 20.45: Salernitana-Sassuolo
Sabato 6 aprile, 15.00: Milan-Lecce
Sabato 6 aprile, 18.00: Roma-Lazio
Sabato 6 aprile, 20.45: Empoli-Torino
Domenica 7 aprile, 12.30: Frosinone-Bologna
Domenica 7 aprile, 15.00: Monza-Napoli
Domenica 7 aprile, 18.00: Cagliari-Atalanta
Domenica 7 aprile, 18.00: Hellas Verona-Genoa
Domenica 7 aprile, 20.45: Juventus-Fiorentina
Lunedì 8 aprile, 20.45: Udinese-Inter


32a GIORNATA
Venerdì 12 aprile, 20.45: Lazio-Salernitana
Sabato 13 aprile, 15.00: Lecce-Empoli
Sabato 13 aprile, 18.00: Torino-Juventus
Sabato 13 aprile, 20.45: Bologna-Monza
Domenica 14 aprile, 12.30: Napoli-Frosinone
Domenica 14 aprile, 15.00: Sassuolo-Milan
Domenica 14 aprile, 18.00: Udinese-Roma
Domenica 14 aprile, 20.45: Inter-Cagliari
Lunedì 15 aprile, 18.30: Fiorentina-Genoa
Lunedì 15 aprile, 20.45: Atalanta-Hellas Verona


33a GIORNATA
Venerdì 19 aprile, 18.30: Genoa-Lazio
Venerdì 19 aprile, 20.45: Cagliari-Juventus
Sabato 20 aprile, 18.00: Empoli-Napoli
Sabato 20 aprile, 20.45: Hellas Verona-Udinese
Domenica 21 aprile, 12.30: Sassuolo-Lecce
Domenica 21 aprile, 15.00: Torino-Frosinone
Domenica 21 aprile, 18.00: Salernitana-Fiorentina
Domenica 21 aprile, 20.45: Monza-Atalanta
Lunedì 22 aprile, 18.30: Roma-Bologna
Lunedì 22 aprile, 20.45: Milan-Inter