Dopo il caso della maestra e delle preghiere recitate in classe, ma soprattutto a seguito del clamore suscitato con anche "esternazioni" di Salvini e Sgarbi, Il Ministro ha mandato gli ispettori per verificare i fatti.
Secondo le dichiarazioni del Ministro è venuto fuori che non si tratta della recita episodica di una preghiera, ma che dalla documentazione a fondamento della decisione disciplinare si tratta di reiterate preghiere e canti religiosi nelle ore di scuola.
E così la questione cambia. Valditara ha continuato: «Dopo diversi interventi bonari da parte del dirigente scolastico, si è arrivati all’attivazione di un procedimento disciplinare che si è concluso con la sanzione di 20 giorni. Dopodiché io, appena è emersa la notizia, ho richiesto una relazione dettagliata e abbiamo inviato gli ispettori per verificare che la procedura sia stata svolta correttamente».
In pratica è emerso che i bambini pregavano e lei non faceva lezione di qui il provvedimento disciplinare adottato nei confronti della docente sospesa: «L’accusa è che, anziché insegnare storia, geografia, matematica, l’insegnante avrebbe fatto cantare inni religiosi e pregare, quindi si tratta di una violazione di un obbligo previsto dalla legge».
Con buona pace di chi si è strappato le vesti per una sanzione comminata - secondo loro - solo per aver consolidato una "tradizione", come si è sentito dire anche in Tv da mister Mario Giordano!