Oggi, il Governo è andato in trasferta a Caserta per firmare nella locale prefettura il "Protocollo d’intesa per un’azione urgente nella Terra dei fuochi".
Il protocollo, che coinvolge anche la Regione Campania ed il suo presidente De Luca, prevede un piano operativo per contrastare i roghi nella Terra dei fuochi, cioè gli incendi dolosi nelle discariche abusive del casertano, oltre al traffico illecito di rifiuti, anche utilizzando presidi permanenti con il coinvolgimento di militari e forze dell'ordine.
L’obiettivo è quello di tutelare la popolazione che vive nell'area della "Terra dei fuochi", che conta circa 90 comuni e 3 milioni di abitanti.
Oltre ai presidi, si farà ricorso anche all'aiuto dei medici di base per un più completo monitoraggio degli indici tumorali, oltre a controlli più accurati sulle aziende in loco e sugli scarti di produzione. Un modello, quello proposto nel casertano che, secondo quanto dichiarato da Di Maio, potrà essere replicato anche in altre regioni.
E gli inceneritori di Salvini, uno per ogni provincia della Campania? Il tema non sembra neppure che fosse all'ordine del giorno, liquidato già dalle parole di Conte rilasciate ai giornalisti al suo arrivo a Caserta, quando aveva ricordato che la gestione dei rifiuti era indicata nel contratto di Governo, dove non si fa riferimento all'installazione di nuovi inceneritori.
E come l'ha presa Salvini? Le cronache non lo riportano, ma i sorrisi della foto ufficiale pubblicata dal Governo (e riportata in alto) appaiono alquanto tirati, senza dimenticare che alla conferenza stampa iniziata alle 17.30, con circa un’ora e mezza di ritardo, il ministro dell'Interno non era presente. Praticamente, un evento quasi epocale il fatto che Salvini abbia rinunciato a farsi riprendere dalle telecamere, lasciando la scena all'altro vicepremier Di Maio.
Segnale di burrasca all'interno del Governo?