In seguito alla stato di tensione nel Golfo Persico, mercoledì gli Stati Uniti hanno ordinato al proprio personale, i cui compiti non fossero ritenuti essenziali agli interessi americani, di lasciare l'Iraq con effetto immediato.

Una decisione da guerra imminente a cui però l'amministrazione Usa non ha dato spiegazioni precise e dettagliate, in riferimento a possibili minacce, in particolar modo da parte dell'Iran, Paese nei confronti del quale Trump ha avviato una campagna di ritorsioni culminata con un piano di sanzioni che cerca di isolare e destabilizzare il regime degli ayatollah.

Germania e Olanda, allo stesso tempo, hanno sospeso con effetto immediato i programmi di assistenza militare in atto in Iraq.

Nei giorni scorsi, i ribelli yemeniti hanno sferrato un attacco utilizzando dei droni contro oleodotti sauditi e petroliere ancorate nei pressi dello stretto di Hormutz.

Gli Usa hanno inviato nell'area 4 bombardieri B-52 ed il gruppo navale di attacco che fa capo alla portaerei Abramo Lincoln.