Martedì 26 dicembre, il bombardamento israeliano che a Gaza ha colpito il quartier generale della Mezzaluna Rossa Palestinese a Khan Younis, in cui erano rifugiati migliaia di sfollati, ha interessato il piano superiore dell'edificio, provocando ingenti danni all'intera struttura e a quelle circostanti.

Un portavoce della Mezzaluna Rossa ha detto che del bombardamento sono state vittime i feriti che erano curati ai piani superiori, lì ricoverati vista l'incapacità di operare degli ospedali privi di energia e materiale sanitario, mentre le forze di occupazione hanno arrestato il personale medico.

Lo stesso portavoce ha sottolineato che la situazione sanitaria sta peggiorando mentre i raid israeliani continuano e le forze di occupazione impediscono agli equipaggi delle ambulanze di entrare nelle aree colpite.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il numero delle vittime degli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza, dal 7 ottobre, è salito ad almeno 20.915 morti e 54.918 quello dei feriti, in base a quanto dichiarato dal portavoce del Ministero della Sanità di Gaza, Ashraf al-Qudra, che ha poi aggiunto che nelle ultime 24 ore sono state uccise 241 persone e 382 sono rimaste ferite.

Adesso spostiamoci in Cisgiordania.

Sempre oggi, le forze di occupazione israeliane hanno demolito cinque case nel villaggio di Furoush Beit Dajan, a est della città di Nablus, nel nord della Cisgiordania. Alcune di queste erano state costruite prima dell'occupazione israeliana della Cisgiordania nel 1967.

Il capo del consiglio del villaggio, Azem Haj Mohammad, ha detto alla WAFA che i soldati hanno fatto irruzione nel villaggio accompagnati da un bulldozer e hanno proceduto a demolire cinque case, alcune costruite prima del 1967, oltre a tre stagni d'acqua utilizzati per irrigare i raccolti. A causa delle demolizioni, 70 persone sono rimaste senza casa.

A questo vanno aggiunti i numerosi raid e le numerose uccisioni che in Cisgiordania si sono susseguite a partire dal 7 ottobre, sia da parte dell'IDF che dei coloni ebrei.

Che cosa testimoniano queste due vicende? Che Israele sta commettendo crimini di guerra e crimini contro i diritti umani, ma senza fare niente di nuovo di ciò che aveva sempre fatto anche in passato. L'unica differenza?  È che continua a farlo solo in misura enormemente maggiore, sfruttando ancor di più il complice (e indegno) supporto del cosiddetto occidente falsamente democratico con lo scopo, sempre più evidente, di arrivare all'occupazione dell'intero territorio palestinese.

Impossibile avere comprensione per dei delinquenti (i sionisti israeliani) che pretendono di giustificare un crimine (in questo caso addirittura un genocidio) con un altro commesso in precedenza (quello del 7 ottobre di Hamas nel sud di Israele). Senza dimenticare che sono decenni che continuano i loro atti criminali, a partire dagli anni 30 del secolo scorso.