Esteri

I crimini dello Stato ebraico al vaglio della 79.a Assemblea Generale dell'ONU

Lo Stato ebraico, dato che finora è stato considerato al di sopra del diritto internazionale umanitario, ha logicamente ritenuto dovuto espandere l'efferatezza dei propri crimini oltre che su Gaza e la Cisgiordania anche sul Libano, dove sta cercando di radere al suolo tutto ciò che consentono loro le armi generosamente fornite dagli Stati complici, tra cui - purtroppo - anche l'Italia.

Ma nonostante abbia iniziato un genocidio anche oltre il confine di Israele, il morale esercito dello Stato ebraico continua ad assassinare civili a Gaza, dove il numero dei morti, accertati, sta raggiungendo i 42mila... come se tali morti - per un terzo minori - fossero dovuti.

Nelle ultime ore, gli attacchi ai campi profughi di Nuseirat e Bureij e a Khan Younis ha causato 33 nuove vittime. In base ai resoconti dei cronisti che operano a Gaza, quelli che ancora l'IDF non è riuscito ad assassinare, non solo gli attacchi israeliani non sono rallentati, ma sembrano concentrarsi  soprattutto sulle strutture residenziali, quelle non ancora rase al suolo, abitate da nuclei familiari.

Approfittando dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite in corso a New York, le dichiarazioni dei capi di Stato cominciano a mostrare una aperta insofferenza nei confronti di Israele, in precedenza confinata da ragioni puramente  diplomatiche.

Questa considerazione non riguarda tanto Erdogan che dà del nazista a Netanyahu paragonandolo a Hitler - è un paragone ormai acquisito e già da tempo agli atti -, quanto invece l'emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani, che nel suo discorso alle Nazioni Unite ha definito l'aggressione israeliana contro il popolo palestinese a Gaza barbara e feroce, etichettando uno scandalo enorme l'inazione a livello internazionale per porvi fine: 

"È possibile che dopo questo disastro le grandi potenze non abbiano ritenuto necessario fermare la guerra e dirigersi immediatamente verso una soluzione giusta? La brutale guerra in corso a Gaza ha dato un colpo di grazia alla credibilità internazionale.Ciò che Israele sta facendo contro i palestinesi è un genocidio e noi ci opponiamo a prendere di mira i civili, a qualsiasi parte appartengano. L’aggressione contro il popolo palestinese è la più barbara, la più atroce e quella che più di ogni altra sta violando i valori e le convenzioni internazionali.Non ha senso parlare di sicurezza, pace e stabilità nel mondo, se tali dichiarazioni non sono accompagnate da passi concreti che portino a fermare la guerra.La comunità internazionale si fa carico delle conseguenze di quanto sta accadendo al fraterno popolo palestinese, sottoposto a una guerra di sterminio".

La questione palestinese, ha sostenuto Al Thani, non scomparirà se non in due casi: la fine dell’occupazione o la scomparsa del popolo palestinese:

"La fine dell’occupazione e l’esercizio del diritto all’autodeterminazione da parte del popolo palestinese non sono una benedizione o un onore da parte di nessuno.Lo Stato del Qatar ha scelto di intraprendere sforzi di mediazione nel tentativo di fermare la guerra e liberare gli ostaggi.Ismail Haniyeh non è stato solo il capo di Hamas, ma è stato anche il primo primo ministro eletto del popolo palestinese.L’ottenimento della piena adesione della Palestina alle Nazioni Unite invia un messaggio al governo occupante che la forza non annulla il diritto.Il Qatar non risparmierà alcuno sforzo nel fornire tutta l’assistenza al fraterno popolo palestinese finché non avrà superato la crisi.Abbiamo scelto gli sforzi di mediazione per porre fine alla guerra a Gaza, una guerra in cui Israele non ha scrupoli nell’assassinare dei leader politici.Continueremo a impegnarci con i nostri partner fino al raggiungimento di un accordo di cessate il fuoco permanente a Gaza e al rilascio dei prigionieriRaggiungere una soluzione a due Stati è nell’interesse dei popoli palestinese e israeliano, e lo raggiungeremo solo con un serio accordo di pace.Fermare l’aggressione contro Gaza e fermare la guerra contro il Libano. Far esplodere i dispositivi wireless in Libano è un crimine grave.Israele sa che la guerra non porterà la pace e deve fermare la guerra contro Gaza e il Libano. ..."

Oggi, il presidente USA Joe Biden, altrimenti noto come "Genocide Joe",  ha avuto un colloquio con il segretario generale dell'Onu, António Guterres, nel quale ha sottolineato come gli Stati Uniti e le Nazioni Unite stiano lavorando insieme per promuovere la pace, salvaguardare i diritti umani e aiutare i paesi a svilupparsi.

Il presidente - come riporta una nota della Casa Bianca - ha parlato del suo impegno durato una vita nel costruire alleanze, relazioni e soluzioni multilaterali per risolvere crisi globali e nel sostenere principi e norme internazionali, compresi quelli sanciti nella Carta delle Nazioni Unite. 

Che Biden sia un povero ipocrita, come qualsiasi politico al mondo, è scontato. Però fare affermazioni simili dopo aver fornito armamenti per miliardi dollari per consentire ad Israele di compiere un genocidio sono spiegabili solo come conseguenza di un gravissimo disagio mentale, probabilmente dovuto a demenza senile.

E questo non aiuta a fermare i nazifasciti dello Stato ebraico.

Autore Giuseppe Ballerini
Categoria Esteri
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