Matteo Renzi, leader di un partitino del 2% dedito ai ricatti (politici), come da lui stesso definite le forze politiche di tale dimensione che partecipano alle maggioranze di governo, si è fatto intervistare da Repubblica per annunciare le prossime mosse di Italia Viva, a partire dalle elezioni del presidente della Repubblica:

 È possibile una convergenza tra lv e il centrodestra sul Quirinale?
«Non solo è possibile, ma probabile. Il Presidente lo eleggeremo insieme al centrodestra, certo, e insieme al centrosinistra, come prevede la filosofia del ruolo. Lavoro per un accordo di tutti, o comunque di tanti. Non serve una contrapposizione, ma dialogo con tutti. È politica».

Spera nel bis di Mattarella?
«Vale lo stesso ragionamento. Aver indicato Mattarella come candidato al Colle mi è costato molto, a cominciare dalla rottura con Berlusconi. Ma è stata una scelta preziosa per il Paese. Oggi Mattarella ha già detto che non avanza una sua candidatura: lasciamogli completare il mandato senza inserirlo nel tritacarne dei nomi. Ogni ragionamento ora è prematuro e fuorviante».

Naturalmente non poteva mancare la celebrazione di Draghi, ritenuto ad oggi ancora "utilizzabile" dal Dulcamara di Rignano per le proprie manovre di palazzo:

Lei ha manovrato più di tutti per far cadere Conte e portare Draghi a Palazzo Chigi. Pensa che l'esperienza del premier possa continuare oltre il 2023?
«Io ho combattuto a viso aperto contro Conte non per esigenze personali, ma per l'Italia. Quanto a Draghi: per ora il futuro della politica è pieno di nebbia. Quando sarà eletto il Capo dello Stato e si capirà se e come cambierà la legge elettorale, tutti tireranno giù le carte».

Renzi, non è in ombra e poco determinante, nonostante sia stato tra i primi registi dell'operazione?
«Io sono in ombra, i nostri temi no. Se si parla di cambiare quota 100, reddito di cittadinanza, sbloccare i cantieri, finanziare il Family Act, abolire l'Irap, si fa riferimento a temi messi sul tavolo da Italia Viva. È vero tuttavia che io personalmente sono molto in ombra. Ma per quello che devo fare nei prossimi mesi è meglio così. Non sono più il centravanti, gioco davanti alla difesa. Costruisco in silenzio, senza visibilità. Arriveremo a fari spenti, come dopo il Papeete contro Salvini e prima di Draghi contro Conte».

E in merito alle alleanze, Renzi ha escluso di poter stringere patti con Salvini... ma chi lo ha intervistato non gli ha chiesto se nel frattempo non ne abbia già siglato uno con Giorgetti, colui che tutti indicano come vero capo della Lega:

Dicono che sia sempre più vicino a Salvini. Cosa c`è di vero?
«Nulla. Mai stato così lontano da Salvini. La sua posizione sul Green Pass - molto più vicina ai sindacati e a certi filosofi di sinistra - è assurda. E non a caso Salvini ha preso due parlamentari dal nostro gruppo: non è un atteggiamento amichevole. Su immigrazione, quota 100, Green Pass, Europa siamo lontanissimi».

Da sottolineare, infine, la comicissima definizione che Renzi ha dato dell'odiato Giuseppe Conte: "enigma indecifrabile: cambia le proprie idee a seconda dell'interlocutore che ha davanti, dicendo tutto e il contrario di tutto." In pratica Renzi ha fatto il ritratto di Renzi, senza neppure accorgersene!

E Conte? Ha mai riparlato con lui?
«Sul Colle parleremo con tutte le varie anime del Movimento: anche quelle ufficiali, certo. Conte è un enigma indecifrabile: cambia le proprie idee a seconda dell'interlocutore che ha davanti, dicendo tutto e il contrario di tutto. Sta ridefinendo il concetto filosofico di ipocrisia. Quanto ai 5S, sono in un cul de sac: se si istituzionalizzano, perdono i voti. Se si movimentizzano, perdono i posti. Se stanno fermi, perdono tutto. Situazione interessante».