A partire dal pomeriggio di domenica 1 aprile, se proprio uno non può fare a meno di uscire di casa, è bene che uno sguardo al cielo ogni tanto lo dia... soprattutto nel caso in cui si trovasse in una di queste regioni: Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Infatti, intorno alle 21, ma con un margine di errore pari a ± 6 ore, è prevista la possibilità che uno o più frammenti della stazione spaziale cinese Tiangong-1 che, uscita dalla propria orbita ha iniziato la caduta sulla Terra, possano colpire l'Italia.
Va comunque detto che in base agli ultimi dati forniti dall'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), che sta monitorando la situazione insieme alla Protezione Civile, sebbene al momento non sia possibile escludere la possibilità che uno o più frammenti del satellite possano caderci in testa, le probabilità che ciò avvenga sono quantificate nell'ordine dello 0,2%.
Probabilità pertanto ridottissime, ma da tenere in considerazione, perché la traiettoria della caduta è legata - secondo l'ASI - al "comportamento della stazione spaziale stessa rispetto all’orientamento che assumerà nello spazio e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all’attività solare."
Nella sfortunatissima ipotesi che ciò accadesse, la Protezione Civile ha elencato le possibili conseguenze, riportate di seguito, con tanto di consigli:
• è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate;
• i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
• all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti;
• è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell'impatto;
• alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero sopravvivere all'impatto e contenere idrazina. Si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento, senza toccarlo e mantenendosi a un distanza di almeno 20 metri, dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.