Dopo l'episodio di razzismo avvenuto ieri a Macerata, finito anche sulla stampa internazionale, la sinistra non poteva non "cavalcare l'onda" in relazione a quanto accaduto a riprova che il timore per la deriva a cui avrebbero condotto le dichiarazioni di odio della destra nei confronti dei migranti non era infondato.

E così la Boldrini, via social, ha detto che «quanto accaduto a Macerata dimostra che incitare all’odio e sdoganare il fascismo, come fa Salvini, ha delle conseguenze: può provocare azioni violente e trasforma le nostre città in un far west seminando panico tra i cittadini.
Basta odio, Salvini chieda scusa per tutto quello che sta accadendo.»

Meno esplicito Gentiloni, ma sempre sulla stessa linea, ha dichiarato: «Ringraziamo le Forze dell'Ordine per il pronto intervento nell'assicurare lo sparatore di Macerata alla giustizia.
Delitti efferati e comportamenti criminali saranno perseguiti e puniti. Questa è la legge e questo lo Stato.
Confido nel senso di responsabilità di tutte le forze politiche. Comportamenti criminali non possono avere alcuna motivazione ideologica. I delinquenti sono delinquenti.
Fermiamo il rischio di una spirale violenta.
Odio e violenza non riusciranno a dividerci.»

E colui che è stato tirato in ballo come responsabile morale del gesto razzista di Macerata, Matteo Salvini, ecco che cosa ha detto al riguardo - evitando di parlare dell'argomento via social per non dare la stura agli evviva dei sostenitori perché ciò sarebbe stato imbarazzante e difficilmente giustificabile - rilasciando un'intervista alle due testate principali del gruppo editoriale Gedi. Ecco che cosa ha detto.

«Se c'è qualcuno che ha colpa è il governo che ha fatto entrare centinaia di migliaia di clandestini senza alcun controllo. L'immigrazione se non è gestita porta al caos, alla rabbia e allo scontro sociale. Lo ripetiamo da anni.
Io fino al 5 marzo non sono nemmeno al governo. Non vedo l'ora di andarci per riportare sicurezza in Italia. Detto questo chiunque spara per strada è un delinquente, qualunque sia il suo colore e indipendentemente se sia fascista, comunista o venusiano. E i criminali con noi non c'entrano, né fascistoidi né comunistoidi: sono categorie superate. Io condanno: punto.

Poi però vado a capo e mi chiedo la causa, per risolvere il problema. Delle ragioni, purtroppo, ci sono. L'odio e la violenza vengono istigati da chi ha riempito l’Italia di clandestini. Il problema non è la razza, sono i numeri di una migrazione senza controllo. Un'invasione come questa porta solo allo scontro sociale.

Quando sarò al governo, aumentando le espulsioni e riducendo gli sbarchi, porremo un argine a questo problema. Cito le parole di Papa Benedetto XVI così non ha nulla da dire nessuno: "Prima del diritto a emigrare ci deve essere il diritto a non emigrare".
La ricetta è quella della Cina che ha investito 300 miliardi di euro in Africa. Ue e Italia devono fare lo stesso.

Saviano vive in un appartamento a New York: non vive in mezzo alla gente, non ne conosce i problemi. La Lega non è razzista. E non lo sono nemmeno gli italiani. Certe parole che sento tra la gente sono la reazione a una ingiustizia sociale percepita. Non si può pensare che in un Paese vada tutto bene tenendo i terremotati al freddo nelle casette di legno e gli immigrati al caldo nelle strutture dello Stato. C'è qualcosa che non va.

Matteo Renzi non vuole parlare di queste cose perché riconosce le colpe sue e del Pd di questi anni. Io non voglio fare la campagna elettorale sulla cronaca nera. Ma nello stesso giorno a Milano e dintorni un egiziano agli arresti domiciliari a Sesto San Giovanni si è scagliato contro gli agenti e un gambiano ha aggredito gli agenti in Questura.»