Dalle stelle alle stalle. Quando Repubblica era un quotidiano serio, diretto da Eugenio Scalfari, vi si potevano leggere gli articoli di Giorgio Bocca, Sandro Viola, Barbara Spinelli... 

Adesso che è diventato un foglio di propaganda diretto da Maurizio Molinari per soddisfare i desiderata della famiglia Agnelli, vi si possono leggere gli articoli di giornalisti del calibro di Paolo Mastrolilli che produce degli scoop di questa portata:

A cena con Trump, che ignora Salvini e fa un endorsement per Conte: "Come sta andando il mio Giuseppe?"Abbiamo incontrato a una raccolta fondi nel New Jersey l'ex presidente americano. Che si disinteressa del capo della Lega e si entusiasma per la corsa del leader del M5S: "Spero che faccia bene. È davvero una gran brava persona".

Che cosa voleva dimostrare Repubblica? È costretto a spiegarlo lo stesso Giuseppe Conte, che ha pure annunciato querela per diffamazione:Succedono cose strane in questa campagna elettorale. Ora si tira in mezzo Trump. Il 25 settembre si avvicina, il M5S spaventa e si gioca sporco. Ho qualcosa da dirvi.

Ma i giornali di propaganda come Repubblica non si arrendono per così poco e subito rispondono in questo modo tramite un'altra firma del calibro di Matteo Pucciarelli:

In altri tempi per un endorsement così ci sarebbe stato da festeggiare, ora la cosa è un po' diversa. Con una campagna elettorale in corso tutta schiacciata su temi di sinistra, l'esibita simpatia di Donald Trump per Giuseppe Conte e la sua corsa alle elezioni raccontata da Repubblica è un dettaglio a cui è meglio non far troppa pubblicità...L'endorsement di Trump a Conte imbarazza il Movimento. E tra i 5S scatta l'ordine di scuderia: "Parliamo d'altro"

Già la scorsa domenica il quotidiano Gedi/Exor/Agnelli aveva bacchettato Conte per non aver partecipato in presenza al Forum Ambrosetti, avendo così mancato di dare il giusto ossequio, perché forse non ha potuto così leccare le scarpe ai convenuti che - come ha fatto notare Repubblica - rappresentavano 50 trilioni di dollari di asset... mica pizza e fichi.

Anche in quel caso Conte aveva risposto a Repubblica, così:

"Spiace che Repubblica si sia offesa per il fatto che sono intervenuto a Cernobbio solo in videocollegamento per ribadire quello che tutti gli italiani sanno: che non esiste una "agenda Draghi" e che il "metodo Draghi" rifiuta il confronto politico e poi conduce allo stallo.Secondo Repubblica col collegamento da remoto avrei mancato di rispetto all'autorevole parterre di esponenti del mondo dell'alta imprenditoria e finanza. Rassicuro il giornale che ho partecipato dall'inizio alla fine alla sessione del Forum Ambrosetti a cui sono stato invitato, ascoltando - ahimè - anche sterili polemiche di alcuni leader, anziché progetti e idee per l'Italia che vogliamo. Non sono intervenuto in presenza solo perché avevo già programmato sui territori una serie di incontri con famiglie e cittadini che soffrono per il carobollette e con rappresentanti di piccole e medie aziende che sono ben oltre il 90% del nostro tessuto imprenditoriale. In particolare, con chi vede i cantieri su cui ha investito bloccati dalle scelte del Governo.Per Repubblica siamo fra gli ultimi della classe. Bene. Per fortuna il 25 settembre i voti non li darà Repubblica ma i cittadini".

A Repubblica e agli Agnelli, evidentemente, questa banale evidenza non è piaciuta.