Nel pomeriggio di domenica, la Ong spagnola Open Arms ha localizzato un'imbarcazione con 40 passeggeri in pericolo, tra questi 4 bambini e 3 donne incinta, a largo della costa libica.

Dopo 3 giorni in mare, le persone soffrivano di disidratazione. Open Arms le ha soccorse, allertando le autorità competenti, perché se ne facessero carico. Contemporaneamente, la nave della Ong spagnola che solo il 26 giugno ha ripreso dopo sei mesi di interruzione la propria attività nel Mediterraneo, ha proseguito verso il primo porto sicuro, Lampedusa.


Stavolta, però, alla richiesta di intervento, l'Italia ha risposto con tempestività, inviando Guardia Costiera e Guardia di Finanza che dopo aver preso a bordo dei propri mezzi i migranti, provvederanno a sbarcarli in Sicilia, mentre una decina saranno invece portati a Lampedusa, a causa della necessità di intervento medico che richiedeva uno sbarco immediato.