Chi siano i vincitori delle politiche 2022 è chiaro a tutti: Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia. Forse vale la pena ricordare chi siano gli sconfitti, anche nella coalizione dei vincitori.

Forza Italia è il partito dei morti viventi (ogni riferimento a Berlusconi è assolutamente voluto)... quindi, il fatto che abbia ottenuto poco meno del 9% è comunque un successo Non si può dire la stessa cosa per la Lega di Matteo Salvini che, senza scomodare le intenzioni di voto dei sondaggi del 2019 dove aveva superato il 30%, rispetto alle scorse politiche ha perso la metà dei voti.

Nella conferenza stampa odierna nella sede di via Bellerio a Milano, però, dopo aver ammesso di essere andato a dormire "incazzato", stamattina ha detto di sentirsi felice, ponendo l'accento sulla vittoria ottenuta dalla coalizione e spiegando il tracollo del suo partito, che i sondaggi davano intorno al 12% solo un paio di settimane fa, con il fatto di aver fatto parte del governo Draghi.

Inoltre, Salvini pone l'accento sul numero dei parlamentari leghisti che saranno comunque un centinaio: "Lo dico a Letta: meglio avere il 9% con 100 parlamentari al Governo che il 18% ma con 100 parlamentari all’opposizione".

E sul successo della Meloni? Lo ha commentato così: "Oggi dopo tanti anni, abbiamo un Governo scelto dai cittadini con una maggioranza chiara sia alla Camera che al Senato. Conto che per cinque anni si tiri dritti senza cambiamenti e stravolgimenti ma mettendo al centro solo cose da fare. ... Non sono arrabbiato o invidioso, faccio i complimenti a Giorgia: chapeau. È stata brava, lavoreremo a lungo insieme. Complimenti anche a Forza Italia e agli amici di Noi Moderati. Ogni voto è servito a dare una maggioranza assoluta dei voti al centrodestra sia alla Camera che al Senato".

Quanto valgono le parole di Salvini? Poco o nulla. In parte perché non è detto che il partito a breve non chieda un congresso per verificare se lui abbia ancora i numeri per rappresentare la Lega come segretario, come dimostra la seguente dichiarazione di Zaia rilasciata alle agenzie, ma non  pubblicata sul suo profilo social:

"Il voto degli elettori va rispettato, perché, come diceva Rousseau nel suo contratto sociale, il popolo ti delega a rappresentarlo, quando non lo rappresenti più ti toglie la delega.È innegabile come il risultato ottenuto dalla Lega sia assolutamente deludente, e non ci possiamo omologare a questo trovando semplici giustificazioni.È un momento delicato per la Lega ed è bene affrontarlo con serietà perché è fondamentale capire fino in fondo quali aspetti hanno portato l'elettore a scegliere diversamente. Ciò non toglie che temi come l'autonomia restino per noi un caposaldo, sul quale non transigeremo minimamente nei rapporti con il prossimo Governo". 

Inoltre, le parole d'amore di Salvini nei confronti della Meloni contengono un messaggio neanche tanto cifrato sulla composizione del prossimo governo. Se la Lega non dovesse ritenersi sufficientemente ricompensata con ministri e ministeri di peso, il voto dei suoi 100 parlamentari non potrebbe più essere granitico.

Le coalizioni, come abbiamo ampiamente imparato, in Italia sono tanto salde in campagna elettorale, quanto ballerine nel dopo voto... al di là delle dichiarazioni di facciata di che ne faccia parte.