Secondo il rapporto annuale sulla disuguaglianza di Oxfam, pubblicato in concomitanza con gli incontri del World Economic Forum a Davos, l'1% più ricco delle persone ha catalizzato quasi il doppio della nuova ricchezza, rispetto al resto del mondo.
Questo è avvenuto in particolar modo durante il periodo segnato dalla pandemia covid 19.
La loro fortuna è aumentata di $ 26 trilioni, aumentando la loro quota di nuova ricchezza dal 50% a due terzi.
Scomponendo le cifre balza agli occhi come, su base globale, la ricchezza estrema venga accumulata non tanto innovando o aumentando la produzione ma approfittando dell'aumento dei prezzi e sfruttando in modo sfrenato la manodopera.
In questo comportamento lecito ma certamente poco etico e morale, i "brands" e le grandi famiglie economiche, sono state favorite dalla mancanza di regolamentazione stringenti e dovute tassazioni.
Il tema 2023 della Fondazione voluta nel 1971 dall'economista ed accademico Klaus Schwab recitava più o meno così:
“Cooperazione in un mondo frammentato”.
Il mondo oggi è a un punto di svolta critico. L'enorme numero di crisi in corso richiede un'audace azione collettiva.
L'incontro annuale riunirà i leader del governo, delle imprese e della società civile per affrontare lo stato del mondo e discutere le priorità per l'anno a venire.
Fornirà una piattaforma per impegnarsi in dialoghi costruttivi e lungimiranti e aiuterà a trovare soluzioni attraverso la cooperazione pubblico-privato.
Il World Economic Forum a Davos si è poi rivelato una sorta di arma a doppio taglio dal punto di vista ecologico, visto che sulle piste aeroportuali svizzere sono atterrati almeno duecento voli di rappresentanza, aumentando l'inquinamento in barba alle pretese di conservazione paventate dai partecipanti.