Questo, in breve, è ciò che ha dichiarato Putin dopo l'incontro avuto questo lunedì a Sochi con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
"Vorrei riaffermare la nostra posizione di principio, siamo pronti a studiare la possibilità di rilanciare l’accordo sul grano (…) E lo faremo non appena tutti gli impegni registrati al suo interno saranno pienamente rispettati. ...Siamo vicini al completamento degli accordi con sei Paesi africani, dove intendiamo fornire cibo gratuitamente, e gratuitamente occuparci anche dell'invio, della logistica, in moda da far arrivare questo carico. ..."
Putin ha anche parlato di pace...
"Voglio dire che la Russia non ha mai rifiutato i negoziati e non li rifiuta ora",
aggiungendo che la Russia non ha mai rifiutato i negoziati sul conflitto in Ucraina e non li sta rifiutando ora, anche se in passato Kiev ha gettato nell'immondizia gli accordi raggiunti con la mediazione della Turchia.
A tal proposito, Erdogan ha detto che Ankara è pronta a riprendere il ruolo di mediatore tra Mosca e Kiev.
Infine, il presidente russo non ha dimenticato di fare il punto della situazione del conflitto in Ucraina anche sul piano militare...
"Per quanto riguarda lo stallo della controffensiva [delle truppe ucraine - TASS], non è uno stallo, è un fallimento", ha detto Putin. "Ad oggi la situazione è questa. Vedremo cosa succederà dopo. Spero che continui ad essere così".
Secondo il ministero della Difesa russo, la controffensiva ucraina non ha avuto successo, con le perdite dell'esercito di Kiev che hanno superato i 5.600 uomini solo nella scorsa settimana.
Il ministero della Difesa russo ha inoltre aggiunto che dal 4 giugno l’esercito ucraino ha effettuato tentativi offensivi infruttuosi. Negli ultimi due mesi, Kiev ha perso più di 43.000 uomini e circa 5.000 pezzi di equipaggiamento militare di vario genere, tra cui 26 aerei e 25 carri armati Leopard.
Crediti immagine: Cremlino