147 ore di difesa. Così inizia l'ultimo resoconto del ministero della Difesa ucraino in cui informa dell'andamento della guerra in corso.

"Il nemico aveva paura del contatto diretto con i difensori ucraini, quindi ha attivato le tattiche criminali dei bombardamenti a lungo raggio di città pacifiche. Attacchi aerei e missilistici dalla Russia e dalla Bielorussia su edifici residenziali e scuole, bombardamenti di ospedali pediatrici: questo è un comportamento codardo di coloro che non hanno onore. Non sono militari: sono terroristi, rappresentanti dello Stato terrorista e questo marchio rimarrà su di loro per molto tempo".

Al di là della retorica utilizzata, in base alla propaganda che fa da supporto al racconto delle parti in guerra ovunque la guerra abbia luogo, effettivamente la Russia ha iniziato bombardamenti a tappeto per fiaccare la resistenza di città considerate chiave per il controllo del Paese. 

Lo dimostrano le immagini di Kharkiv dove sono proseguiti nella notte i bombardamenti, anche su edifici, come la locale università, che non rappresentano certo una minaccia per le forze di invasione russe. Bombardamenti che stanno causando numerose vittime tra i civili.

Ma oltre a Kharkiv, pesanti bombardamenti si registrano anche a Mariupol e Kherson, con quest'ultima città che dai russi viene considerata conquistata, mentre le autorità locali dicono che sta ancora resistendo.

Kherson, è una città portuale nel sud del Paese la cui importanza, dal punto di vista strategico, è fondamentale per il controllo del fiume Dnepr che divide in due l'Ucraina. Controllando il fiume, i russi potranno anche interrompere la catena di rifornimenti ucraini verso l'est del Paese e soprattutto nel Donbass, fiaccando così la resistenza di militari e civili. Inoltre, conquistando Kherson, i russi potranno dare alla Crimea, che ne è sprovvista, l'accesso ad una fonte di acqua dolce, finora considerata un problema per i residenti della penisola.

Ma, come dichiara il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, che ieri ha avuto una lunga conversazione con il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, le forniture (anche militari) all'Ucraina sono in aumento. I nuovi Bayraktar (droni turchi), ha dichiarato Reznikov, sono già arrivati ​​nel Paese e sono già in servizio...  e ci saranno più Stinger e Javelins (missili terra-aria, rispettivamente, di fabbricazione statunitense e britannica).

Queste le cifre aggiornate fornite dall'Ucraina con le perdite subite dalla Russia:

5.840 soldati, 
30 aerei, 
31 elicotteri, 
Fino a 211 carri armati, 
862 veicoli corazzati da pattugliamento (APV), 
85 sistemi di artiglieria, 
9 sistemi antiaerei, 
60 autocisterne di carburante,
355 veicoli,
40 lanciarazzi MLRS (catturati).

Sul fronte diplomatico, il ministro degli Esteri russo Lavrov, oltre a "stupirsi" delle sanzioni che, a suo dire, prenderebbero di mira anche atleti, giornalisti e rappresentanti del mondo della cultura, all'agenzia RIA Novosti ha ribadito che la Crimea fa parte della Russia e non è oggetto di discussione, che il governo ucraino deve rispettare tutte le nazionalità presenti nel Paese, che la Russia non permetterà all'Ucraina di installare armi nucleari... senza dimenticare lo spauracchio di una terza guerra mondiale, che in tal caso non potrebbe  non essere che nucleare.

Questa mattina il presidente  Zelensky ha pronunciato un discorso in cui ha condannato l'attacco missilistico russo con il quale, a Kiev, è stato colpito il  memoriale di Babyn Yar, realizzato per commemorare il massacro di oltre 33.000 ebrei da parte delle truppe naziste durante la seconda guerra mondiale.

Zelensky ha anche parlato con il primo ministro britannico Boris Johnson convenendo sulla necessità di ulteriori sanzioni per esercitare la massima pressione su Vladimir Putin.

Putin che, secondo il portavoce Peskov, oggi avrebbe in agenda diverse telefonate con non meglio specificati leader internazionali.

Secondo quanto riporta l'agenzia Tass, citando il consigliere capo di  Zelensky, in serata si dovrebbe tenere il secondo incontro tra delegazioni russe e ucraine.

Infine, secondo Sky News (quella britannica) il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, avrebbe dichiarato che la Nato, su richiesta di Kiev, starebbe "valutando" l'ipotesi di dar vita ad una no-fly zone sui cieli dell'Ucraina... una scelta che potrebbe essere interpretata come una dichiarazione di guerra da parte della Russia.


Aggiornamento delle ore 20.

Le forze russe stanno intensificando gli attacchi ad alcune città considerate strategiche nel sud e nel nord-est del Paese.

Nel sud, Mariupol, città di mezzo milione di abitanti sul mare d'Azov è sottoposta ad un costante bombardamento che dura ormai da ore.  Il sindaco della città, Vadym Boichenko, ha dichiarato che "le forze di occupazione della Federazione russa hanno fatto di tutto per bloccare l'uscita dei civili dalla città, bloccando mezzo milione di persone... non possiamo nemmeno prendere i feriti dalle strade, dalle case e dagli appartamenti poiché i bombardamenti non si fermano".  (fonte Guardian)

"Non possiamo contare il numero delle vittime" dichiara il suo vice, Sergiy Orlovsindaco, "ma crediamo che centinaia di persone siano morte. Non possiamo entrare per recuperare i corpi" (fonte Bbc).

Non vanno meglio le cose a Kherson, altra città portuale nel sud dell'Ucraina, situata tra la Crimea e Odessa. I russi dicono di averne preso il controllo, ma il sindaco della città dice che non è così, mentre alcuni cittadini, dalle finestre delle loro abitazioni,  riferiscono ai media che carri armati e soldati russi circolano per le strade.

Nel nord-est, Kharkiv continua a resistere. Lo ha dichiarato alla Bbc il sindaco Igor Terekhov che ha però ricordato che  combattimenti sono in corso da tutti i lati della città, con i russi che stanno bombardando costantemente, anche con missili da crociera, persino aree residenziali. Pesanti le perdite tra la popolazione civile, precisando però che finora non ci sono state segnalazioni di vittime nei rifugi antiaerei della città, dove in molti hanno deciso di recarsi.

Secondo fonti ucraine, sarebbero 2.000 finora le vittime tra i civili. E, a proposito di vittime, anche la Russia ha iniziato a fornire le sue cifre. Da Mosca, il ministero della Difesa ha detto che finora sono stati 498 i soldati russi uccisi e 1.597 i feriti, secondo i media russi, mentre sarebbero 2.870 i militari ucraini morti e 3.700 quelli feriti. Kiev non ha fornito cifre al riguardo.

È confermato il secondo colloquio tra le delegazioni russe e ucraine, che si terrà  sempre in Bielorussia, ma stavolta al confine con la Polonia. L'arrivo dei negoziatori ucraini, che avrebbe già lasciato Kiev utilizzando un corridoio di sicurezza garantito dai russi, è previsto per giovedì mattina. Al tavolo si discuterà della possibilità di un cessate il fuoco. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato mercoledì che Mosca mira "smilitarizzazione" dell'Ucraina, con un elenco di armi specifiche che non potranno mai essere dispiegate in quel territorio.

L'Assemblea generale delle Nazioni Unite,  mercoledì, ha votato a larga maggioranza la risoluzione, che chiede alla Russia di cessare le operazioni militari in Ucraina. 

L'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) ha reso noto che  è arrivato a 874.026 il numero delle persone che hanno lasciato l'Ucraina da quando la Russia ha invaso il Paese.