Gaetano Miccichè, a margine dell'Assemblea della Lega Serie A, ha detto che il presidente della Juventus Andea Agnelli ha illustrato quanto accaduto a Malta nei giorni scorsi, in relazione alla proposta di riforma di UEFA ed ECA, che darebbe vita alla cosiddetta Super Champions. In pratica la riforma della formula attuale della Champions League, che partirebbe dal 2024.

Agnelli avrebbe assicurato che non esiste un progetto definitivo, su cui poter esprimere un giudizio. Nonostante ciò, il meccanismo già discusso all'interno dell'Uefa non piace a molte delle leghe nazionali che si sono ufficialmente espresse in modo contrario al progetto.

Anche la Serie A, oggi, ha poi preso preso posizione al riguardo, con un voto contrario alla Super Champions. Favorevole la sola Juventus, mentre alcuni club si sono astenuti.

«Tra i motivi del "no" della Lega - in base a quanto dichiarato da Micicchè - vi è la considerazione che il merito sportivo vada salvaguardato e quindi non si possa rinunciare a questo meccanismo che crea interesse/passione».

Ma è in relazione al fatturato il vero timore di Miccichè, poiché la riforma porterebbe alla Serie A «una grande perdita di valore, dal 35% al 70%. Noi abbiamo venduto 973 milioni di diritti domestici, più 360 di diritti internazionali, in 2/3 anni passeremmo da 900 a 600 e poi a 300. Questo vorrebbe dire "affamare" il calcio italiano, con un vantaggio solo per quelle realtà che partecipano alle coppe».

In funzione di ciò, anche la Serie A, come le altre leghe, ha deliberato di «manifestare nelle opportune sedi, nazionali ed internazionali, sportive ed amministrative, i sensi di una forte opposizione alla proposta di riforma delle competizioni UEFA post 2024, che minaccia il futuro del calcio europeo in quanto altera e danneggia gravemente la competitività dei campionati nazionali minando il principio della qualificazione basata solo ed esclusivamente sulla performance agonistica conseguita in seno ad essi, nonché la struttura ed i calendari dei campionati nazionali, minando il principio di priorità delle competizioni nazionali su quelle internazionali».