Per il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il mandato della Corte penale internazionale è "infondato e inapplicabile ai capi di Stato".

"La Francia ha detto prima di noi che non è applicabile la richiesta della Corte penale internazionale ai capi di Stato e di governo. Noi siamo rispettosi della Corte ma abbiamo letto le carte e ribadito che le scelte della Corte non devono essere mai ispirate a principi politici. Non riteniamo applicabile a Netanyahu la richiesta della Corte, e poi mi sembrano anche richieste difficilmente realizzabili da un punto di vista pratico".

Questo è quanto ha dichiarato oggi  il ministro degli Esteri all'agenzia Dire circa le rassicurazioni che il suo omologo israeliano Gideon Sa'ar ieri ha riferito di aver ricevuto da Tajani e dal titolare della Giustizia Carlo Nordio sul fatto che se Netanyahu venisse in Italia non andrebbe incontro a un arresto sulla base del mandato spiccato dalla CPI per crimini di guerra e contro l'umanità commessi a Gaza.

La domanda è stata posta nel punto stampa in Farnesina seguito al bilaterale col ministro degli esteri tunisino Mohamed Ali Nafti.

Secondo Tajani, le richieste della Corte "non solo sono infondate ma non porterebbero a nessun effetto positivo. Bisogna anche ricordare che Israele ha subito un attacco. E poi mi chiedo come si potrebbe procedere all’arresto di un capo di Stato".

 Lo stesso varrebbe anche per il presidente russo Vladimir Putin, a sua volta colpito da mandato d’arresto della Cpi?

"Putin non verrà mai in Italia", sostiene Tajani. Ma se venisse? "Bisogna essere pragmatici. Se viene un capo di Stato, e si volesse arrestarlo, immaginiamo un conflitto a fuoco in aeroporto, tra i nostri agenti e i tanti uomini che normalmente un capo di Stato porta con sé? Se c’è questa realtà il capo di Stato non viene in visita” In conclusione, secondo Tajani, “si può essere o non essere d’accordo con l’interpretazione di Francia e Italia sul mandato d’arresto ma poi bisogna saperlo applicare". (fonte ag. Dire)

Tajani è una delle tante "menti illuminate" che abbondano nel governo guidato e, soprattutto, formato da Giorgia Meloni. Quindi, nonostante l'Italia abbia sottoscritto lo Statuto di Roma, di cui la Corte Penale Internazionale è conseguenza, secondo Tajani e secondo il governo Meloni (in base alle dichiarazioni del ministro israeliano) non ne deve rispettare le direttive.

Perché? Boh... ma allora, perché secondo Tajani esistono i trattati, le leggi e gli accordi se poi chi li firma decide di osservarli e rispettarli in base alle proprie simpatie o alle proprie convenienze del momento? Questo Tajani non lo ha spiegato, ma c'è da capirlo, perché lo sforzo intellettuale conseguente sarebbe stato eccessivo per lui, forse fatale, considerando anche i gravi problemi di memoria di cui soffre.

Infatti, vista l'età, quando dice che non sarebbe possibile arrestare un capo di Stato che viene in Italia, perché ciò scatenerebbe addirittura un conflitto a fuoco, è evidente che si è dimenticato di quel che accadde a Sigonella, quando Craxi fece circondare gli incursori della Marina americana dai carabinieri, mitra alla mano. E Craxi non era neppure un  sovranista, come la premier Meloni che urla contro chi sa che non gli creerà problemi, mentre pigola piccola piccola quando vede qualcuno che può temere... ed è quella che dice di non essere ricattabile e sostiene di aver ridato dignità all'Italia!

Da scompisciarsi dalle risate... ma forse no. Probabilmente è sufficiente solo indignarsi.

Infatti, Tajani, in relazione ad Israele, rilascia dichiarazioni tanto avventate quanto assurde perché fa parte (o ha fatto parte) del direttivo dell'European Friends of Israel (EFI), lobby che promuove gli interessi israeliani al Parlamento europeo. Tajani, nonostante lo sterminio in corso, non ha fermato la fornitura a Israele delle seguenti armi: bombe, granate, siluri, mine, missili, cartucce e altre munizioni, proiettili e loro parti, per un valore di 730.869,5 euro a dicembre 2023, quasi raddoppiati a 1.352.675 euro a gennaio 2024.

Ricordando questo si capisce il perché delle sue dichiarazioni. Manca solo un tassello a tutto ciò. Del dare di Tajani allo Stato ebraico sappiamo... ma c'è anche un ricevuto conseguente alla dazione? Di questo non si hanno notizie, ma chiederselo non è illogico.