Questo quanto dichiarato oggi ai giornalisti da Luigi Di Maio, proiettatosi insieme ad altri ex grillini nell'Italia per il Futuro, durante un evento alla Camera di Commercio di Chieti:
"Gli incontri che ci sono stati con i sindacati in questi giorni sono molto importanti perché partiranno tre tavoli su: salario minimo, precarietà e cuneo fiscale, che devono servire ad alleggerire gli effetti di questa crisi economica inedita sui cittadini italiani. Però dobbiamo lavorare seriamente e non ci può essere una forza politica che dice forse giovedì mi astengo. Ci dicano se sono dentro o fuori.Le imprese italiane hanno problemi con le materie prime, con l’energia, con il costo del lavoro e l’inflazione, rispetto a tutto ciò il teatrino della politica non serve a nulla, sta solo allontanando i cittadini dalle istituzioni. Sono contento che all’interno del M5s ci siano tanti parlamentari che non condividono la linea di far cadere il Governo e mandare il Paese in esercizio provvisorio.Come Governo abbiamo bisogno di stabilità per portare a casa dei provvedimenti che possano fermare l’inflazione, che permettano alle famiglie di non perdere il potere d’acquisto, che consentano alle imprese di calmierare i costi dell’energia. Invece ci troviamo nell’ennesima crisi in cui c’è una forza politica, il Movimento 5 stelle, che sta generando instabilità e che sta mettendo a repentaglio degli obiettivi che dobbiamo raggiungere per il Paese.Far cadere il Governo in questo momento, vuol dire mancare la battaglia sul tetto massimo al prezzo del gas, mandare in esercizio provvisorio il Paese perché non riusciremo a fare la legge di bilancio, significa bloccare il Paese, perdere i soldi del Pnrr e impedire di fare i decreti legge che servono per quei provvedimenti che devono aiutare famiglie e imprese. Non si può pensare di affrontare l’argomento giovedì in Senato come se fosse una cosa da nulla, giovedì c’è una verifica di maggioranza e deve essere una verifica di maggioranza perché noi dobbiamo metterci a lavorare. Anche sui tavoli internazionali abbiamo bisogno della massima compattezza della maggioranza per portare a casa i successi che servono per fronteggiare gli effetti economici di questa crisi".
È fantastico sentire Di Maio interpretare il ruolo dello statista responsabile dopo aver interpretato, in questa stessa legislatura, quello del sovvertitore della Repubblica francese a sostegno dei gilet gialli, pur ricoprendo ben due incarichi ministeriali! E pretende pure di esser preso sul serio, così come l'altro suo nuovo referente politico, nientepopodimeno che il leader di Italia Viva, Matteo Renzi:
"Insopportabile la pagliacciata dei Cinque Stelle. Draghi ha un punto di forza straordinario e unico: la sua reputazione. Non la perda per inseguire chi, come Conte, assomiglia sempre più a un clown che non fa ridere. Se i grillini vogliono restare, bene. Se se ne vogliono andare, è meglio un Draghi Bis politico o un Draghi Bis tecnico che per i prossimi dieci mesi sistemi PNRR, legge di bilancio e politica estera, in attesa che si concluda la guerra. Se questa soluzione non è percorribile, meglio andare subito al voto: meglio le elezioni dei ricattucci grillini".
Da notare che se uno desse del pagliaccio a Renzi si vedrebbe arrivare la classica denuncia con annessa cifra di risarcimento. Ma a lui, come è risaputo, invece è concesso tutto... persino fare e disfare governi in carica, in base alla sua esclusiva convenienza politica. E se è lui a far cadere un governo con i suoi ricattini (ricattucci sarebbe troppo, essendo Italia Viva un partitino del 2%), allora tutto è dovuto... se a farlo sono gli altri, allora costoro diventano pagliacci.
Una tesi ben riassunta anche da un altro esponente di Italia Viva, Gennaro Migliore:
"Trovo semplicemente indecente che con un conflitto in corso e la crisi economica che morde, la battaglia di Conte e dei 5 stelle sia per le poltrone".
È lo stesso Migliore che per una poltrona è transitato da Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia e Libertà, Partito Democratico per poi approdare a Italia Viva... con la possibilità, alle prossime politiche, di vederlo alleato con Forza Italia.
E a dar lezioni agli atri - come sempre in Italia - sono prima di tutto quelli che della propria incoerenza, prima che una bandiera, ci hanno fatto un mestiere.