Mentre la magistratura continua le indagini per individuare i responsabili del crollo del Ponte Morandi, nonché le modalità con cui il crollo è avvenuto causando la morte di 43 persone, qualcuno ipotizza che il ponte potrebbe essere stato fatto saltare. Demolizione controllata? Attentato? E perché poi? Sul web le ipotesi si sprecano, anche in ambito internazionale , dove qualche fonte ipotizza anche un attentato.

L'utente Youtube Rosario Marcianò, analizzando minuziosamente i video delle riprese delle telecamere che erano posizionate sul ponte, ha notato che prima del passaggio del camion verde della "Basko" (il camion che poco dopo sarebbe rimasto miracolosamente in bilico senza precipitare nel vuoto) si vede chiaramente un'esplosione con la conseguente nube dei detriti.

Oltre a questa esplosione, l'utente Rosario Marcianò fa notare come ad un certo punto il video delle riprese sul ponte potrebbe essere stato rimaneggiato da qualcuno, dato che guardandolo bene, ad un certo punto un'autocisterna sparisce nel nulla come anche alcune macchine. Segue poi la dissolvenza, e il brusco cambio dell'angolazione della ripresa.

 



Ma si sa, quel giorno pioveva tantissimo e non si vedeva niente, la pioggia torrenziale e il crollo del ponte hanno causato un black out delle telecamere sul ponte. Oltre a questo, c'è il mistero dei lavori  eseguiti la notte precedente al crollo, un ragazzo con il suo smartphone ha immortalato uomini e mezzi febbrilmente al lavoro: perché? Cosa stavano facendo? Gli inquirenti li hanno sentiti come testimoni?  C'è poi la testimonianza oculare di Paola Camillo Herrera, che afferma in un video, sempre su Youtube, di come il rumore del crollo del ponte Morandi a lei sia sembrata proprio un'esplosione.

Non sono in pochi sul web ad affermare che il ponte Morandi sia stato fatto saltare, ma la ragione quale sarebbe? Forse il fatto che provvedere alla sua manutenzione sarebbe stato troppo  costoso e che forse sarebbe stato più "conveniente" farlo saltare, forse anche altre motivazioni.

Motivazioni che non hanno tenuto conto delle vite umane, dei tanti italiani che su quel ponte ci passavano ogni giorno, confidando nel fatto che, grazie alla pioggia torrenziale e alla scarsa visibilità, forse la verità non si sarebbe mai venuta a sapere. Quella verità che i parenti delle 43 vittime hanno il diritto di sapere.  


Con il contributo di la sottile linea rossa