Un mese fa, un giovane prete di Pavia, non ancora quarantenne, ha conosciuto una donna di 35 anni di origine romena su un sito di incontri e ha iniziato a inviarle messaggi sempre più assidui. La donna, infastidita, ha chiesto al prete di cessare le telefonate e ha chiesto 500 euro per mantenere riservato quanto accaduto.
Dopo aver ricevuto il denaro, tuttavia, ha continuato a chiedere altri pagamenti per non divulgare i messaggi, nonostante questi non fossero compromettenti.
Il prete, allora, si è rivolto alla polizia, che gli ha suggerito di simulare l’accettazione della nuova richiesta di denaro. Durante l’incontro concordato per la consegna, con banconote segnate in precedenza, la polizia è intervenuta arrestando la donna per estorsione.
Successivamente, la donna è stata rilasciata con l’obbligo di presentarsi in questura per la firma cinque volte a settimana. Il suo processo è fissato per il 22 ottobre.
Per il Movimento Internazionale dei preti sposati "una triste vicenda quella del prete ricattato iscritto a sito di incontri. Meglio la trasparenza ed avere nella Chiesa i preti sposati".