Vladlen Tatarsky, il cui vero nome era Maxim Fomin, è rimasto ucciso in un attentato dinamitardo durante un evento organizzato in un caffè di San Pietroburgo, nei pressi dell'Università, di cui era l'ospite d'onore.

Tatarsky era un blogger ultranazionalista russo con oltre mezzo milione di follower su Telegram, corrispondente di guerra e acceso sostenitore della cosiddetta operazione speciale in corso in Ucraina.

Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Ria Novosti, nell'esplosione 25 persone sono rimaste ferite e 19 di loro sono state trasportate in ospedale.
 
Chi lo ha ucciso?

Poer la Russia non ci sono dubbi: sono stati i servizi ucraini. Da Kiev non è arrivata alcuna rivendicazione, con uno degli innumerevoli consiglieri di Zelensky che parla di terrorismo interno a Mosca.

A suffragare tale "ipotesi" le non poche critiche contro i numerosi fallimenti registrati dall'esercito russo in Ucraina:

"Fino a quando non scopriremo il nome di questo genio militare che ha posizionato il battaglione tattico vicino al fiume, e lui non risponde pubblicamente di questo, non ci saranno riforme nell'esercito".

Questo il primo di molti post pubblicati a partire da un anno fa con cui Tatarsky denunciava le sconfitte  subite dai russi, accusando di ciò l'inefficienza e l'incompetenza dei vertici militar impegnati nell'invasione dell'Ucraina. In un post su Telegram del maggio 2022, denunciava la sconfitta subita dai russi nella traversata fallita del fiume Seversky Donetsk affermando che fosse stata ostacolata non solo dalla mancanza di informazioni efficaci dai droni, ma anche dalla mancanza di generali di livello.