Dopo l'assemblea che si è tenuta anche questo venerdì, la Lega Serie A, ha pubblicato una nota in cui
"ribadisce con fermezza la fiducia di poter proseguire lo svolgimento delle proprie competizioni (Serie A TIM, Coppa Italia Frecciarossa, Supercoppa Frecciarossa) come da programma, grazie all’applicazione del regolamento organizzativo approvato ieri dal Consiglio di Lega. Come da nota diffusa ieri, la Lega Serie A auspica inoltre che nella riunione governativa di mercoledì prossimo si possano individuare in modo chiaro degli strumenti di coordinamento delle ASL territoriali per assicurare una gestione uniforme delle situazioni da covid-19 nelle squadre.Le Società si ritroveranno settimana prossima per approfondire la situazione dei diritti audiovisivi nell’area Medio Oriente e Nord Africa, punto previsto dall'ordine del giorno della riunione".
Ma il Governo, come riporta l'Ansa facendo riferimento a "fonti di Palazzo Chigi" ha deciso di non aspettare mercoledì prossimo per occuparsi della Serie A.
Infatti, il premier Draghi ha chiamato il presidente della Figc, Gabriele Gravina, non tanto per comunicargli come poter far disputare le partite nonostante le quarantene imposte dalle Asl, quanto per metterlo di fronte alla seguente alternativa, a seguito degli attuali numeri del contagio che iniziano a mettere in difficoltà le strutture sanitarie: scegliere se fermare il campionato o giocare a porte chiuse, senza pubblico.
Adesso, si attende la decisione di Gravina.
In Inghilterra, di squadre gallesi in Premier non ce ne sono, le partite si disputano con gli stadi stracolmi, mentre il tasso del contagio ha raggiunto in alcune contee anche oltre 2.000 positivi ogni 100mila abitanti, con il numero di ospedalizzazioni che è più che raddoppiato rispetto ad un mese fa.
A ciò si aggiunge una carenza sempre maggiore di personale nel SSN (NHS), perché risultato positivo al coronavirus. Circa 18.500 i pazienti ospedalizzati Covid nel Regno Unito con il governo che ha iniziato ad inviarvi il personale sanitario delle forze armate per rimpiazzare medici e infermieri.
Anche in Italia siamo quasi nelle stese condizioni, ma con gli stadi adesso riempiti al 50% della capienza.