Macron vuole andare avanti con la riforma delle pensioni che entrerà in vigore entro fine anno
Emanuel Macron, come annunciato ieri, dall'Eliseo ha risposto in diretta ai giornalisti Marie-Sophie Lacarrau, di TF1, e Julian Bugier, di France 2, sulla legge che prevede l'innalzamento dell'età pensionabile da 62 a 64 anni, approvata dal governo Borne. Il presidente francese ha sostenuto che la riforma dovrebbe essere applicata "entro la fine dell'anno", precisando però che né lui, né il suo governo sono riusciti a farne comprenderne la necessità.
Questi i passaggi chiave dell'intervista.
Macron ha affermato che la sua riforma è "necessaria" e dovrebbe "entrare in vigore entro la fine dell'anno", annunciando che non saranno tollerate ulteriori violenze.
Il presidente ha poi annunciato un dialogo con le parti sociali per incontrare le richieste dei manifestanti, aprendo al riconoscimento dei cosiddetti lavori usuranti.
Nonostante ciò, si è anche detto pronto ad "affrontare l'impopolarità" per attuare la riforma. "Non sto cercando di essere rieletto (...), ma tra i sondaggi a breve termine e l'interesse generale del Paese, scelgo l'interesse generale del Paese", ha detto.
Nell'intervista, il Capo dello Stato ha tenuto anche ad assicurare il suo pieno sostegno al Primo Ministro, Elisabeth Borne, e alla sua squadra di governo.
Macron, a seguito delle proteste di piazza, ha affermato di voler affrontare le questioni sollevate dai sindacati, a partire da quella dei lavori usuranti, dimenticandosi che è stato lui a eliminare gran parte delle agevolazioni per i dipendenti esposti a condizioni di lavoro difficili, quando è salito al potere nel 2017. Agevolazioni che consentivano ai dipendenti di accumulare punti per finanziare la formazione, il lavoro part-time senza diminuzione di stipendio e la possibilità di andare in pensione con due anni di anticipo.
L'attuale riforma prevede degli adeguamenti, ma sono marginali e piuttosto fumosi. Invece di reintegrare i fattori di rischio eliminati nel 2017, come richiesto dai sindacati, il nuovo testo istituisce un fondo a favore delle imprese che dovrebbe poi finanziare l'adeguamento o la riqualificazione delle mansioni dei dipendenti, ma senza entrare nel dettaglio ci come ciò dovrebbe esser fatto.
L'intervista ha fermato le proteste? No, anche perché sindacati e opposizioni non hanno apprezzato le parole di Macron, con Jean-Luc Mélenchon che ne ha denunciato i "tradizionali segni di disprezzo".
Il leader della sinistra ha criticato l'arroganza del capo dello Stato nei confronti delle proteste, affermando che "la folla è per il popolo ciò che il grido è per la voce", in risposta a quanto detto dal presidente sulla "folla" che non avrebbe "alcuna legittimità di fronte al popolo che si esprime attraverso i suoi eletti", aggiungendo che Macron "vive al di fuori di ogni realtà".