E' forse l'India il paese che può consentirci di capire meglio quello che sarà il futuro di Internet, come evolveranno le modalità di accesso, quali saranno le preferenze e i gusti degli utenti nei prossimi anni. Del resto l'India è il secondo paese al mondo per numero di utenti Internet dopo la Cina.
Il paese asiatico, nonostante la situazione economica non certo favorevole, è stato uno dei primi a capire come servirsi della rete. Basta ricordare che fu un indiano, Sabeer Bhatia, il fondatore di Hotmail alla metà degli anni 90. Nel giro di soli due anni il servizio di posta elettronica contava già milioni di utenti registrati, un boom che indusse Microsoft ad acquistarlo per 400 milioni di dollari, una cifra che allora sembrò davvero astronomica.
Ad aiutarci a capire lo stato attuale di Internet e la sua evoluzione in un paese con un miliardo e trecento milioni di abitanti è, in particolare, una ricerca finanziata dalla indiana NASSCOM, l'associazione che raggruppa produttori di software e fornitori di servizi per la rete, in collaborazione con Akamai, dal titolo "Il Futuro di Internet in India", pubblicata proprio in questi giorni, in cui ricorrono i 21 anni dal primo accesso commerciale alla rete.
Se nei paesi occidentali è in corso la transizione dall'era dei PC, in cui l'utilizzo di applicazioni e l'accesso alla rete avveniva attraverso un computer da scrivania, a quella post-PC, in cui prevale l'utilizzo di apparecchi mobili, in India questa fase sembra essere già stata ampiamente superata.
In realtà, forse non si può parlare nemmeno di transizione, poiché una vera e propria diffusione capillare di PC desktop nel paese non c'è stata. L'alfabetizzazione digitale di massa è iniziata con gli smartphone, soprattutto quelli a basso costo con sistema operativo Android, che per molti hanno rappresentato il primo e unico strumento per l'accesso al mondo dell'informatica e della rete.
Alcuni dati lo indicano chiaramente. Ad aprile 2016 erano 17 milioni gli abbonati a collegamentiabanda larga via cavo, indicativi dell'utilizzo di PC, contro oltre 133 milioni di collegamenti attraverso apparecchiature mobili, fossero esse smartphone, tablet o laptop.
Anche le statistiche relative ai social network ed al commercio elettronico ci presentano un quadro simile. Dei 142 milioni di utenti che si collegano a Facebook mensilmente, almeno 133 milioni lo fanno attraverso il loro telefono. Del resto anche WhatsApp può vantare oltre 100 milioni di utenti al mese.
Flipkart, il più grosso sito di commercio elettronico al dettaglio, ha raggiunto quest'anno i 75 milioni di utenti registrati e, benché non abbia fornito dati esatti, il fatto che la sua app Android sia stata scaricata ben 50 milioni di volte lascia presumere che gran parte di loro faccia acquisti tramite smartphone.
In totale degli attuali 375 milioni di utenti in tutto il paese, 303 milioni sarebbero utenti mobili. Nei prossimi anni, è prevista una crescita rapidissima, tanto da fa registrare nel 2020 ben 730 milioni di utenti, con 702 milioni di possessori di smartphone. E entro i prossimi quattro anni in India salirà al 70 per cento anche il numero di coloro che faranno acquisti online o prenoteranno una vacanza facendo uso del loro telefono.
Il fenomeno affonda le sue radici anche nelle condizioni economiche in cui versa la maggior parte della popolazione e la crescente disponibilità di apparecchi a basso costo, con un prezzo non superiore a 150 dollari, i soli che in molti possano permettersi.
Il tasso di crescita di Internet sarà tre volte più alto rispetto a quello del resto del mondo, con 400 milioni di nuovi utenti nei prossimi cinque anni, molti residenti lontano dalle città. Ci sarà anche una tendenza all'incremento del consumo di contenuto multimediale, soprattutto video, preferito al testo.