Il 22 aprile si è svolta con grande affluenza di pubblico, presso la Libreria Il Libraccio, in Via Nazionale, la presentazione del romanzo di Salvatore Enrico Anselmi, Passaggi di proprietà, LINEA edizioni, Padova 2021, candidato alla LX edizione del Premio Campiello e alla XLI edizione del Premio Comisso.
A colloquio con l'autore sono intervenute Renata Crea, germanista e traduttrice, che ha al suo attivo anche una lunga attività di sceneggiatrice, e Francesca Ceci, archeologa presso i Musei Capitolini di Roma, autrice di numerosi studi che spaziano dalla numismatica antica alla storia dell'arte .
Nel presentare lo scrittore, Renata Crea ha tracciato un'analisi eruditae circostanziata dell'opera finalizzandola all'individuazione dei nuclei tematici portanti, della costante istanza di citazioni e riferimenti letterari. I luoghi, la storia, la natura, i personaggi, l'indagine condotta dall'autore sulla presenza e sull'azione, ora bieca, ora nobile dei protagonisti, sulle loro dannazioni e sulla cinica visione che il romanzo fornisce, pur aprendo spiragli di condivisa pietà per la loro vicenda. Da tale incipit si è sviluppato un dialogo costituito da spunti di riflessione ai quali Anselmi ha dato seguito toccandone i temi nevralgici, in merito al carattere storico che individua uno degli aspetti di Passaggi di proprietà senza esaurirne le connotazioni che si insinuano fino al genere intimistico e di introspezione, di formazione e distopico nell'epilogo.
Francesca Ceci ha introdotto e chiosato di considerazioni analitiche i brani del romanzo che poi ha letto, conferendo una partecipata valenza esegetica ulteriore, attraverso la parola scritta che recupera naturalezza e forza icastico-espressiva grazie alla mediazione del lettore sensibile e avveduto che si appropria del ruolo complesso dell'esegeta. Sono stati estrapolati brani che scandiscono l'evoluzione diacronica dell'azione: la bottega nella quale si forma il giovane pittore protagonista del primo capitolo, Giovanni Adinolfi, la variegata e fumigante città di Roma nel Seicento nella quale Sandro Fusini, anch'egli artista, vive malamente, la svolta di sorte della quale Adelaide è soggetto attivo e anti-eroina nel capitolo ambientato nel XIX secolo, la proiezione verso la distopia e il ribaltamento prospettico nell'epilogo del romanzo.
Un uditorio qualificato e partecipe, costituito da un folto gruppo di lettori assidui, addetti ai lavori, artisti e ricercatori ha affollato gli spazi della libreria. L'ampia sala che si caratterizza, per la sua struttura architettonica classicista, come uno dei luoghi più pregevoli di Roma dove trovano luogo presentazioni ed eventi culturali, ha accolto un pubblico partecipe che ha innescato un piacevole dibattito con l'autore nell'approfondire ulteriormente i temi affrontati nel romanzo quali il meta-linguismo evidenziato già nell'intervento di Crea.