Al 21 maggio sono 642 i nuovi casi di contagio da Covid, con il totale che raggiunge i 228.006. Il numero di coloro che sono ancora positivi è di 60.960, con una decrescita di 1.792 rispetto a ieri.

Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 26.715 in Lombardia, 8.710 in Piemonte, 4.926 in Emilia-Romagna, 3.286 in Veneto, 1.877 in Toscana, 2.075 in Liguria, 3.637 nel Lazio, 1.832 nelle Marche, 1.373 in Campania, 1.839 in Puglia, 66 nella Provincia autonoma di Trento, 1.522 in Sicilia, 578 in Friuli Venezia Giulia, 1.272 in Abruzzo, 250 nella Provincia autonoma di Bolzano, 61 in Umbria, 318 in Sardegna, 43 in Valle d’Aosta, 326 in Calabria, 194 in Molise e 60 in Basilicata.

Tra gli attualmente positivi, 640 sono coloro in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 36 pazienti rispetto a ieri, 9.269 persone sono i ricoverate con sintomi, 355 in meno rispetto a mercoledì e 51.051  quelli in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.

Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale a 134.560, con un incremento di 2.278 persone rispetto al dato di ieri.

Oggi i deceduti sono 156, pertanto il numero totale raggiunge i 32.486. 


In base ai dati di questo inizio settimana, il numero dei nuovi contagiati rimane stabile sotto i mille, mentre continua a diminuire quello degli ospedalizzati. 

Però, come ha ricordato nelle dichiarazioni di questa mattina il ministro per gli Affari regionali, Boccia, l'andamento del contagio nei prossimi giorni sarà determinante per valutare la riapertura della libera circolazione delle persone in tutta Italia, senza più limitazioni tra una regione e l'altra.

"Dipenderà dalle condizioni della regione", ha detto Boccia. "Se è una regione a basso rischio, probabilmente sarà consentito lo spostamento dal 3 giugno. Un sistema di monitoraggio ci consente di sapere se una regione è a basso, medio o alto rischio. Se una regione è ad alto rischio di sicuro non potrà ricevere ingressi da altre regioni, ma speriamo non sia così. Sulla mobilità interregionale chiedo di avere ancora un po' di pazienza. Oggi le regioni italiane sono tutte a basso rischio e tre a medio rischio, ma parliamo di dati che abbiamo alle spalle. Spero che la settimana prossima diventino tutte a basso rischio. Poi, la movida in questo momento non solo non è ammissibile né tollerabile, ma rischia di essere un focolaio permanente. La sicurezza non è un optional, è un obbligo e lo Stato interviene".