Politica

Soldi dalla Russia a dei partiti europei, il ruolo di Adolfo Urso sulla vicenda: presidente del Copasir o addetto Stampa di FdI?

Non appena si è diffusa la notizia di un documento dell'Intelligence Usa che parla di finanziamenti occulti a partiti di estrema a destra in Europa - documento che improvvisamente non è più stato considerato degno di essere etichettato come riservato e che pertanto, chissà perché, il Dipartimento di Stato americano ha deciso proprio adesso di diffonderne il contenuto - il senatore di Fratelli d'Italia, Adolfo Urso, si è precipitato dal prefetto Franco Gabrielli, che per il Governo svolge il compito di Autorità per la sicurezza nazionale, per poter dire subito dopo che l'Italia non è presente nel rapporto.

Il motivo? Poter smentire il logico 2+2 che chiunque sia minimamente informato di affari politici italiani aveva fatto all'istante: quanti soldi ha preso la Lega? Non che Urso abbia a cuore le sorti del partito di Salvini, ma essendo alleato di FdI alle politiche, un suo coinvolgimento non favorirebbe certo la coalizione.

E per questo, a metà giornata, Urso ha ritenuto fosse necessario riportare una smentita dell'ex ambasciatore degli Stati Uniti presso la Nato, Kurt Volker, che escluderebbe la presenza di FdI dall'elenco dei partiti che avrebbero ricevuto soldi dalla Russia di sostegni che gli apparati russi avrebbero dato ai partiti italiani. 

Questo è quanto riportava  l'Ansa il 14 settembre:
 
"La percezione che negli Stati Uniti c'è di Giorgia Meloni è quella della piena affidabilità", soprattutto rispetto al sostegno all'Ucraina e al popolo ucraino. Lo ha detto il presidente del Copasir e senatore di Fratelli d'Italia Adolfo Urso rispondendo ad una domanda dell'ANSA a Washington. "Giorgia Meloni quello che dice realizza, quello che promette poi mantiene, coerenza, affidabilità e capacità di esprimersi in maniera chiara e diretta sono qualità che gli americani apprezzano", ha detto ancora. "Questo vale anche quando non si condividono alcune decisioni", ha precisato."Oggi al Business Council ho avuto un incontro con l'ambasciatore Volker che alla fine mi ha dato un biglietto nel quale dice di avere fiducia sul ruolo di Fratelli d'Italia e nell'impegno mio e del partito nei confronti nella Nato, nel sostegno all'Ucraina e alle sanzioni alla Russia e sul fatto che Fratelli d'Italia ha zero collegamenti con Mosca", ha detto il presidente del Copasir in un punto con la stampa italiana a Washington mostrando il biglietto ai giornalisti presenti.

Ma in quell'occasione, quale ruolo ricopriva Urso? Quello di addetto stampa di Fratelli d'Italia o quello di presidente del Copasir? Non è stato chiarito.

Poi, sempre da Washington, stavolta in qualità di presidente del Copasir, Urso dichiara:

"Ho convocato una riunione del Copasir venerdì perché sono convinto che da qui a due giorni avremo più informazioni. L'Italia non risulta tra i Paesi coinvolti ma le cose possono sempre cambiare. Per questo approfondiremo la questione con Franco Gabrielli".

La riunione del Copasir inizierà alle ore 9.

Sarà interessante conoscere se, nell'occasione, verrà trattato un altro aspetto della vicenda. Se fosse stata la Russia a lanciare dei sospetti su alcuni partiti che partecipano alla campagna elettorale in corso, immediatamente, tutti si sarebbero precipitati nel commentare la notizia come un tentativo di inquinare il voto del 25 settembre. Perché non dovrebbe essere possibile prendere in esame la stessa ipotesi da parte degli Stati Uniti?

Autore Piero Rizzo
Categoria Politica
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