"Nessun rischio per l'apertura dell'anno scolastico". La ministra per l'Istruzione Lucia Azzolina lo ha ribadito anche oggi in una intervista rilaciata al Tg1: "Abbiamo il dovere morale di riaprire: è una priorità assoluta del governo. Certamente è una operazione molto complessa ma siamo più pronti rispetto a quando la pandemia è scoppiata".

Mascherine, test sierologici, distanziamento, maggiori spazi e banchi monoposto sono gli "strumenti" che dal 14 settembre, data previsto per l'inizio delle lezioni in tutta Italia, ad esclusione di Puglia e Sardegna, dove le lezioni inizieranno qualche giorno dopo e Lombardia dove invece  le scuole dell'infanzia apriranno qualche giorno prima.

Per quanto riguarda le mascherine, la ministra Azzolina ha dichiarato che ne verranno distribuite 11 milioni al giorno. Gli studenti potranno abbassarla quando saranno seduti al banco durante le lezioni.

Un concetto piuttosto semplice da capire, ma non per tutti, come dimostrano le dichiarazioni dei rappresentanti politici della destra.

Giovanni Toti, presidente della regione Liguria: "Non possiamo chiedere ai nostri bambini di portare la mascherina per 8 ore al giorno, è una follia".

Elena Donazzan, assessora all'istruzione del Veneto: "Nessuno può anche solo immaginare di far indossare ad un bambino o ad un adolescente la mascherina per 6 o addirittura 8 consecutive, facendo così diventare la scuola un inferno asfissiante".

Matteo Salvini, segretario della Lega: "In Svizzera hanno riaperto le scuole e per i bimbi non c'è la mascherina. O sono scemi gli svizzeri o a dirigere la scuola italiana c'è un ministro incapace e incompetente".