«Ho appena sentito al telefono il presidente Muscat: la nave della Ong Lifeline attraccherà a Malta.

Con il Presidente maltese abbiamo concordato che l’imbarcazione sarà sottoposta a indagine per accertarne l’effettiva nazionalità e il rispetto delle regole del diritto internazionale da parte dell’equipaggio.

Coerentemente con il principio cardine della nostra proposta sull’immigrazione - secondo cui chi sbarca sulle coste italiane, spagnole, greche o maltesi, sbarca in Europa -, l’Italia farà la sua parte e accoglierà una quota dei migranti che sono a bordo della Lifeline, con l’auspicio che anche gli altri Paesi europei facciano lo stesso come in parte già preannunciato.»

Questo il comunicato della Presidenza del Consiglio in cui il premier Giuseppe Conte ha annuciato la fine della vicenda legata alla Lifeline.


Quello sopra riportato è il commento del vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, che parla di nave fuorilegge, senza sapere se lo sia o meno, che si compiace del relativo sequestro, senza sapere se ve ne siano le basi, e del fatto che non arriverà in Italia, dimenticandosi di dire, o non sapendolo, che comunque una quota di quei migranti sarà trasferita nel nostro Paese.

E con la prossima nave di una Ong con dei migranti a bordo cosa accadra?


Rispetto a quanto faceva supporre l'ottimistico comunicato di Conte, Malta nel pomeriggio di martedì non ha dato il via libera all'attracco della Lifeline nel porto di La Valletta.

Il problema è relativo alla destinazione dei migranti accolti, con il governo maltese che vuole rassicurazioni che altri Paesi europei si impegnino effettivamente ad accettarne una parte.

Malta, Francia, Italia e Spagna hanno confermato il loro impegno ad accogliere i migranti a bordo, mentre altri due Stati, in base a quanto dichiarato dal premier maltese Muscat, starebbero ancora valutando il da farsi.

Ad opporsi a questa soluzione, almeno per quanto riguarda la Germania, sarebbe il ministro dell'Interno Seehofer, secondo questo tweet ripubblicato da Lifeline.