L’Ucraina è già da diversi anni in una profonda crisi demografica, che la guerra ha soltanto peggiorato. Gli studiosi e gli accademici di Kiev hanno già esposto i dati preoccupanti, che ora spetta ai politici valutare e cambiare in meglio.

Ella Libanova, direttrice dell’Istituto di demografia e ricerche sociali dell’Accademia Nazionale delle Scienze dell’Ucraina, parla addirittura di “spirale della morte” per descrivere la situazione attuale e quella del prossimo futuro. Secondo lei, oggi è appena possibile mettere un freno al disastro, salendo da un tasso di natalità di 0,7 a uno di 1,2 (quello del 2021) o magari 1,5 (quello medio europeo). Il tasso di 2,2 bambini per donna, necessaria al vero e proprio ricambio generazionale, per il momento è un’utopia.

Secondo la ricercatrice dell’American University Kyiv Natalya Zaika bisognerebbe far arrivare dai Paesi del dal Terzo mondo un numero sufficiente di immigrati. Bisognerebbe anche che avessero particolari caratteristiche, come un certo livello di istruzione e delle abitudini non troppo lontane da quelle della popolazione locale. Purtroppo è evidente come si tratti solo di illusioni, perché se davvero Kiev aprirà le porte all’immigrazione di massa, non farà troppe distinzioni e prenderà tutti coloro che arriveranno, sul momento dei Paesi occidentali. La Zaika, peraltro, ha partecipato alla formulazione del documento con la strategia demografica del governo ucraino.

Si parla di almeno 3 milioni di “nuovi ucraini” da inserire nei prossimi anni tradizioni, perché gli ucraini “etnici” che sono fuggiti o emigrati difficilmente torneranno in patria. Purtroppo manca un censimento che permetta di avere dei numeri esatti sugli abitanti attuali. L’ultimo venne effettuato addirittura nel 2001. Con i cambiamenti territoriali ancora in corso, sarebbe insensato pensare di fare dei conti affidabili.

Comunque, le stime più recenti degli studiosi suggeriscono che dai 48 milioni di inizio secolo l’Ucraina scenderà a 25 milioni entro la metà del secolo.