Nella notte del 21 febbraio si è svolta una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'ONU sulla "situazione pericolosa in corso in Ucraina e nei dintorni".
"Il rischio di un grande conflitto è reale e deve essere prevenuto a tutti i costi", ha affermato Rosemary A. DiCarlo, Under-Secretary-General for Political Affairs degli USA, ricordando che la decisione della Russia di riconoscere l'indipendenza di alcune aree delle regioni di Donetsk e Luhansk "in violazione dell'integrità territoriale e della sovranità dell'Ucraina" rischiano di avere ripercussioni regionali e globali.
"Ci rammarichiamo anche per l'ordine odierno di dispiegare truppe russe nell'Ucraina orientale, secondo quanto riferito, ai fini di una missione di mantenimento della pace", ha aggiunto, ricordando che gli sviluppi hanno seguito l'atra decisione di ordinare "un'evacuazione di massa dei civili residenti di Donetsk e Luhansk verso la Federazione Russa ".
La signora DiCarlo ha anche espresso preoccupazione per l'escalation dei bombardamenti lungo la linea di contatto, che, secondo quanto riferito, hanno causato un certo numero di vittime. DiCarlo ha citato la Missione Speciale di Monitoraggio dell'OSCE che ha conteggiato 3.231 violazioni del cessate il fuoco nell'area del Donbas dal 18 al 20 febbraio: 1.073 violazioni del cessate il fuoco con 926 esplosioni nella regione di Luhansk, e 2.158 violazioni del cessate il fuoco con 1.100 esplosioni, nella regione di Donetsk.
Dopo "una serie di dichiarazioni molto emotive, valutazioni categoriche e conclusioni di vasta portata", l'ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vasily Nebenzya, ha detto che non avrebbe reagito ma si sarebbe concentrato invece su "come evitare la guerra".
Ha poi informato gli Stati membri che, conformemente agli accordi “firmati oggi dalle Repubbliche popolari di Luhansk e Donetsk, le funzioni di mantenimento della pace nei loro territori saranno svolte dalle Forze armate della Federazione Russa”.
Il signor Nebenzya ha anche esortato i colleghi occidentali a “ritornare in sé, mettere da parte le proprie emozioni e non peggiorare la situazione”.
Il Presidente in esercizio e Ministro degli esteri della Polonia, Zbigniew Rau, il Segretario generale dell'OSCE Helga Maria Schmid, il Presidente dell'Assemblea parlamentare dell'OSCE Cederfelt e il Segretario generale dell'Assemblea parlamentare dell'OSCE Montella hanno condannato fermamente la decisione della Russia di riconoscere alcune aree di Donetsk e Luhansk in Ucraina come indipendenti. Zbigniew Rau ha rilasciato la seguente dichiarazione:
"Questo passo costituisce una violazione del diritto internazionale e dei principi fondamentali dell'OSCE ed è contrario agli accordi di Minsk. Come tutti gli Stati partecipanti all'OSCE, la Russia si è impegnata a rispettare la sovranità e l'integrità territoriale degli altri Stati. Chiediamo alla Russia di revocare immediatamente tale decisione. Il riconoscimento non farà altro che alimentare ulteriori tensioni e separerà le popolazioni che vivono in queste regioni dal resto del loro Paese, l'Ucraina".
Il Rappresentante speciale del Presidente in esercizio dell'OSCE in Ucraina e nel Gruppo di contatto trilaterale (TCG), l'Ambasciatore finlandese Mikko Kinnunen, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
"Il compito del Gruppo di contatto trilaterale (TCG) è quello di sostenere l'attuazione degli accordi di Minsk volti a trovare una soluzione pacifica al conflitto relativo all'Ucraina orientale. Oggi il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha informato della sua decisione di riconoscere alcune aree delle regioni di Donetsk e Luhansk. Tale decisione è stata presa durante una situazione di sicurezza già in escalation. Mi rammarico profondamente di tale decisione poiché essa contraddice gli accordi di Minsk in diversi punti, compreso l'obiettivo che alcune aree delle regioni di Donetsk e Luhansk facciano parte dell'Ucraina con uno status speciale. Come tutti gli Stati partecipanti all'OSCE, la Russia si è impegnata a rispettare la sovranità e l'integrità territoriale degli altri, inclusa l'Ucraina.
È di fondamentale importanza che la decisione odierna non porti a nuove azioni militari e spargimenti di sangue. Non ci sono alternative alla diplomazia e ai negoziati . In qualità di Rappresentante speciale, rimango a disposizione per continuare il dialogo con tutti i partecipanti alle discussioni nel Gruppo di contatto trilaterale".
Photo credit ONU Loey Felipe