Che cosa ha detto ieri sera Zelensky nel suo rapporto prima della buonanotte? Sostanzialmente che i russi sono alla frutta, riassumendone gli errori fatti nel decidere l'invasione dell'Ucraina.

Il loro esercito è costituito anche da coscritti inesperti, carne da cannone mandata al massacro, oltretutto male equipaggiati. Inoltre, i russi hanno terminato o, al più, stanno terminando le scorte dei loro missili, dopo averne lanciati più di duemila su tutta l'Ucraina, oltretutto per colpire principalmente strutture civili.

E a testimoniare che i russi stanno ormai raschiando il barile sarebbe la notizia che avrebbero iniziato a utilizzare sistemi di armi basati sul laser.

"Questo dimostra - ha detto Zelensky - che hanno paura di ammettere di aver commesso errori catastrofici ai più alti livelli sia statali che militari in Russia e pertanto, in futuro, saranno annunciate sempre più "wunderwaffe" (come quelle annunciate dai nazisti che avrebbero dovuto sovvertire l'esito della seconda guerra mondiale), mentre le forze armate dell'Ucraina e tutti i nostri difensori libereranno la nostra terra passo dopo passo. Quanto tempo ci vorrà? La risposta a questa domanda può essere data solo dalla reale situazione sul campo di battaglia. Stiamo cercando di farlo il prima possibile. Certamente. Siamo obbligati a cacciare gli occupanti e garantire all'Ucraina una vera sicurezza. Per questo ho firmato decreti sull'estensione del regime legale della legge marziale e sul termine di mobilitazione generale. Spero che la Verkhovna Rada [il Parlamento ucraino, ndr] sosterrà questa decisione nel prossimo futuro. Il nostro esercito e tutti coloro che difendono lo Stato devono disporre di tutti gli strumenti legali per agire con costanza".

Perché riportare queste parole? Perché sono l'ulteriore conferma di quanto è stato detto da parte ucraina nei giorni scorsi in relazione ad un cessate il fuoco e a possibili trattative di pace... niente di tutto questo potrà avvenire, finché i russi continueranno ad essere presenti sul suolo ucraino. 

Da parte dei russi, invece, adesso sembrerebbe esserci la volontà perlomeno - di riprendere la via negoziale, in base a quanto dichiarato oggi dal ​​viceministro degli Esteri Andrey Rudenko:

"Il processo negoziale non è stato interrotto da noi. È stato messo in pausa dai nostri partner ucraini. Non appena esprimeranno la loro volontà di tornare al tavolo dei negoziati, risponderemo positivamente. La cosa principale è avere qualcosa di cui discutere", ha sottolineato Rudenko".

Anche in Italia, adesso, si parla della necessità di un cessate il fuoco e di avviare un percorso negoziale, in base alle ultime dichiarazioni del premier Draghi, che sembrano però più rivolte a trovare degli artifici retorici per tenere in piedi la propria maggioranza, dove larghe fette sono sempre meno convinte di ulteriori invii di armi in Ucraina.


Per quanto riguarda l'evacuazione dell'Azovstal, sarebbero adesso 1.730, secondo fonti russe, i soldati ucraini che si sono arresi e sono stati fatti prigionieri dal 16 maggio scorso. La cifra include anche 80 soldati feriti, secondo quanto riportato dal ministero della Difesa russo in una conferenza stampa. Il ministero ha anche affermato che, nelle ultime 24 ore sono stati 771 i nuovi soldati dell'Azovstal che si sono consegnati a Mosca. I feriti sarebbero curati negli ospedali di Donetsk e Novoazovsk.

Ieri, fonti ufficiali del Cremlino avevano detto che i comandanti del reggimento Azov non avevano lasciato l'acciaieria di Mariupol, mentre fonti Telegram - non ufficiali - affermano che il vice comandante e portavoce dell'Azov, Svjatoslav Palamar (Kalina), si sarebbe arreso ieri sera. 

Questo l'ultimo bollettino fornito dallo Stato maggiore della Difesa ucraina sulle perdite russe dal 24 febbraio: 28.500 (+200) soldati russi, 1.254 (+3) carri armati, 3.063 (+20) veicoli corazzati da combattimento,  2157 (+20) veicoli da trasporto e cisterne di carburante, 595 (+9) pezzi di artiglieria, 199 sistemi di lancio multiplo di razzi, 93 missili terra-aria, 167 elicotteri, 203 aeroplani, 455 (+14) droni e 13 imbarcazioni.

Per questo, secondo l'intelligence britannica, il Cremlino avrebbe tolto al  tenente generale Serhiy Kisel il comando della 1ª armata di carri armati della guardia d'élite, per non aver catturato Kharkiv, e al vice ammiraglio Igor Osipov quello della flotta russa del Mar Nero, in seguito all'affondamento dell'incrociatore Moskva. In bilico, sarebbe invece la posizione del capo di stato maggiore russo Valeriy Gerasimov.


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