Vi era anche il neo presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva giunto da Brasilia in elicottero, tra le 230mila persone che hanno reso omaggio alla salma di Pelé allo stadio Vila Belmiro di Santos. Lula è rimasto per circa 30 minuti accanto alla bara di Pelé, drappeggiata con una bandiera brasiliana, al centro del campo di calcio.

La salma ha lasciato lo stadio del Santos per il corteo funebre, il cui tragitto prevedeva anche una sosta sotto la casa della madre Celeste, ormai centenaria, che non sa della morte del figlio e, comunque, non è lucida e neppure in grado di alzarsi dal proprio letto. 

Tra le personalità che hanno reso omaggio alle spoglie di Pelé, anche il presidente della FIFA, Gianni Infantino, che ha dichiarato  che avrebbe chiesto alle associazioni calcistiche di tutto il mondo di intitolare uno stadio al n.10 del Brasile, l'unico uomo ad aver vinto tre volte la Coppa del Mondo da giocatore.

Purtroppo, Infantino si è reso autore di un gesto non proprio consono al momento, facendosi un selfie a pochi passi dalla salma esposta. Un gesto condannato via social... da chiunque.

Pelé sarà sepolto al nono piano del Memorial Necrópole Ecumênic, cimitero di Santos nel quartiere Marapé, costruito in verticale e noto, con i suoi 14 piani per 108 metri, per essere il cimitero più alto al mondo.

Il cimitero si affaccia sull'Estádio Urbano Caldeira, il tempio del Santos dove O Rei debuttò come professionista e si trasformò in leggenda.

"Non sembra un cimitero...", disse Pelé "trasmette pace e tranquillità spirituale".