Il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, questo mercoledì ha affermato che la situazione nella Striscia di Gaza, a più di quattro mesi dall'inizio dell'aggressione israeliana, è "disumana".
"In che mondo se le persone non possono avere né cibo né acqua o se neppure quelle che non sono in grado di camminare possono ricevere delle cure?", ha detto Ghebreyesus in una conferenza stampa a Ginevra.
"In che mondo viviamo quando le équipe mediche sono esposte al pericolo di bombardamenti [da parte degli israeliani, ndr] mentre svolgono il loro lavoro? In che mondo viviamo quando gli ospedali sono costretti a chiudere perché non ci sono più né elettricità, né medicine" per salvare i pazienti?"
"La situazione sanitaria e umanitaria a Gaza è disumana e continua a peggiorare".
Il direttore generale dell'OMS ha poi sottolineato che "la Striscia di Gaza è diventata una zona di morte: "Gran parte del territorio è stata distrutta, più di 29.000 persone sono state uccise, molte altre risultano disperse, presumibilmente morte, e un gran numero sono quelle rimaste ferite".
Ghebreyesus ha sottolineato che i livelli di malnutrizione acuta nella Striscia di Gaza sono aumentati in modo significativo dall'inizio dell'aggressione, da meno dell'1% a più del 15% in alcune aree.
"Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco adesso! ... Le bombe devono smettere di cadere e l'accesso agli aiuti umanitari deve essere possibile. L'umanità deve prevalere".
Secondo le stime delle Nazioni Unite, l’aggressione israeliana in corso dal 7 ottobre ha spinto 2,2 milioni di persone sull’orlo della carestia e, secondo le stime delle Nazioni Unite, tre quarti della popolazione della Striscia devastata è stata sfollata. 1,5 milioni di gazawi è ammassato a Rafah e dintorni, a ridosso del confine con l'Egitto, minacciato dall'intensificarsi dei bombardamenti e delle minacce di attacchi dell'esercito israeliano.
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