Mentre le 150 persone sulla Alan Kurdi si apprestano a trascorrere la quarta notte all'aperto sul ponte della nave gestita dalla ong Sea Eye, in serata Alarm Phone ha fatto sapere che Malta avrebbe rifiutato assistenza ad una imbarcazione con 70 migranti a bordo, in mare da 5 giorni.
Secondo quanto riportato da Alarm Phone, in base alla testimonianza dei migranti da cui sono stati contattati, una unità della marina Maltese si sarebbe avvicinata alla barca ma, invece di prestare soccorso alle persone che chiedevano aiuto, i maltesi avrebbero tagliato i cavi di alimentazione del motore della barca, dicendo che nessuno di quelli che erano a bordo sarebbe arrivato sull'isola: "Vi lasciamo morire in mare".
Già ieri una nave militare di Malta aveva avvicinato la barca per poi scomparire - hanno riferito i migranti - senza effettuare alcun intervento di aiuto. I migranti avevano così proseguito la loro rotta avvicinandosi alle coste maltesi. Oggi è accaduto quanto riportato in precedenza.
Questo è stato riferito da Alarm Phone.
Di seguito, invece, è come la vicenda è stata riassunta da fonti maltesi (Times of Malta) che annunciano che anche quello Stato, come l'Italia, non sarà d'ora in poi più in grado di accettare nuovi migranti a causa dell'emergenza Covid.
Secondo Malta, i migranti in difficoltà segnalati da Alarm Phone sono stati soccorsi e arriveranno sull'isola venerdì mattina. In seguito a questa operazione, il governo di La Valletta ha dichiarato che in futuro non saranno consentiti ulteriori sbarchi di migranti, indipendentemente dal fatto che siano salvati da navi di ong o da altre imbarcazioni.
Il governo maltese ha precisato che la decisione è stata presa in considerazione del rischio di diffusione del contagio da Covid-19 e del fatto che le forze dell'ordine sarebbero state altrimenti impegnate in compiti relativi al contenimento del virus.
L'annuncio, sempre in base a quanto dichiarato dal Governo maltese, è stato fatto in modo che i migranti che intendono dirigersi verso Malta siano consapevoli dei rischi che devono affrontare: "È nell'interesse e nella responsabilità di queste persone non mettersi in pericolo in un viaggio rischioso in un paese che non è in grado di offrire loro un porto sicuro".
Malta ha informato della sua decisione anche la Commissione europea.