Continua il braccio di ferro (propagandistico) del ministro dei Trasporti nei confronti dei sindacati, stavolta quelli di base, sul diritto allo sciopero, con Matteo Salvini che ancora una volta ha imposto una limitazione di 4 ore ad uno sciopero che invece era stato indetto per tutta la giornata.

Questo il commento (del 12 dicembre) dell'USB, una delle sigle che hanno indetto lo sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico locale per il prossimo 15 dicembre:

"Come previsto, l'incontro convocato oggi da parte del Ministro Salvini con le Organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali riguardo lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale previsto il 15 dicembre prossimo, si è concluso con un nulla di fatto.Il ministro ci ha informato che, esattamente come fatto in occasione dello sciopero del 27 novembre, intende disporre delle presunte facoltà che la legge 146/90 gli darebbe per poter intervenire sugli scioperi: preannunciandoci così l'emissione di una ordinanza di restrizione a 4 ore, peraltro preavvisata da più di 10 giorni.Per quanto ci riguarda USB, abbiamo ribadito con chiarezza come questo sciopero sia stato indetto rispettando alla lettera le procedure e la normativa sullo sciopero più restrittiva in Europa, come peraltro ribadito dalla stessa Commissione di Garanzia durante l'incontro tenuto in data odierna.Non si può pertanto considerare applicabili le previsioni ex art. 8 della normativa che richiamano espressamente a un imminente e grave pregiudizio, trattandosi di astensione dal lavoro regolarmente indetta e preannunciata e con l'espressa garanzia dei servizi minimi garantiti dalla medesima legge.Durante questo incontro, così come nell'ultimo, il Ministro non ha concretamente affrontato nel merito nessuna delle motivazioni poste alla base dello sciopero: aumenti salariali, stop agli appalti e alle privatizzazioni, interventi concreti sulla sicurezza. Le parti datoriali, invitate al tavolo, si sono limitate a respingere qualsiasi ipotesi di apertura del confronto con la nostra O/S.Il diritto di sciopero è un diritto garantito dalla nostra Costituzione, rigidamente regolato in Italia dalla normativa più restrittiva di Europa, fondamentale strumento a disposizione dei lavoratori per difendere il proprio salario, i propri diritti ma anche per salvaguardare il livello di erogazione di un servizio pubblico essenziale per la cittadinanza nonché la sicurezza delle operazioni. Per questo motivo non può essere attaccato da chiunque tantomeno da un ministro che è pure vice-premier nonché capo politico di un partito della maggioranza di governo.A fronte all'evidente escalation messa in atto, USB Lavoro Privato ha comunicato direttamente a Salvini che provvederà a richiedere al TAR di competenza la sospensiva dell'ordinanza ma, in ogni caso, disobbedirà alla riduzione imposta dal ministro, confermando lo sciopero nazionale di 24 ore.La gravità di quanto sta accadendo in queste ore è sotto gli occhi di tutti.USB chiederà un incontro urgente alla Premier Meloni per capire se questa aggressione al diritto di sciopero è volontà comune di tutto il Governo.Insieme ad altre forze politiche, movimenti sociali e studenteschi, abbiamo convocato d'urgenza una manifestazione a difesa del diritto di sciopero e contro l'arroganza del ministro che partirà venerdì 15 dicembre prossimo dalle ore 17.00 da Piazzale Aldo Moro per concludere sotto le finestre del ministero a Porta Pia".

Questo, invece, è ciò che, come in altre occasioni, ha detto Salvini:

"Qui Mit. Ho firmato per ridurre da 24 a 4 ore lo sciopero del trasporto pubblico locale previsto per questo venerdì 15 dicembre.Il diritto a chiedere salari più adeguati è sacrosanto, ma questo non può paralizzare l’Italia per un giorno intero, a ridosso del Natale.Da ministro dei Trasporti devo garantire la mobilità ai 20 milioni di italiani che quotidianamente prendono un mezzo pubblico: è mio diritto ma anche mio dovere".