Prima di rassegnare le dimissioni da ministro per volare a Bruxelles, Raffaele Fitto ha presentato i risultati di questi primi mesi di Zes unica. Dal 1° gennaio 2024, infatti, proprio grazie alla volontà dell'ex ministro degli affari europei, e’ stata istituita la Zona economica speciale per il Mezzogiorno – ZES unica, che ricomprende i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna. Ebbene i risultati sono più che confortanti, malgrado lo scetticismo di quanti all’opposizione gridavano ad una mossa che non avrebbe favorito il mezzogiorno, anzi.

La Zes Unica per il Mezzogiorno finalmente decolla. Dopo mesi di incertezza, in un solo trimestre (da agosto a ottobre 2024) è ripartita l’attività di rilascio delle autorizzazione di investimenti su tutto il territorio meridionale, Abruzzo e Molise compresi. In cifre, secondo i dati forniti dalla stessa struttura della Zes Unica, sono state rilasciate 300 autorizzazioni sbloccando investimenti per 1,5 miliardi circa.

Cosa ha consentito tale accelerazione? Il coordinatore per la Zes, Giosy Romano, subentrato al primo Antonio Caponetto proprio ad agosto, parla senza dubbio delle «efficacia della conferenza dei servizi e dello snellimento burocratico proprio della Zona economica speciale». Ma è un dato di fatto che l’arrivo di Romano (ex commissario di Calabria e Campania) ha rapidamente sbloccato l’impasse in cui la Zes Unica versava.

A giorni sarà inaugurato il mega centro commerciale Maximall Pompeii, tra Torre Annunziata e Pompei: importante opera di riqualificazione urbana di un’area degradata sebbene strettamente connessa con il Parco archeologico che, sebbene partita da alcuni anni, con la Zes ha trovato slancio (si veda l’articolo affianco), sebbene non sia stato ancora varato il Piano strategico.

Numerose le proposte di investimenti presentate da imprese del comparto alimentare. E soprattutto del distretto delle conserve vegetali dell’agro nocerino sarnese. Basti citare i casi di Solania, di San Valentino Torio, che investirà 10 milioni per realizzare uno stabilimento per la lavorazione del pomodoro. «Si tratta di un distretto produttivo tra i più dinamici d’Italia – spiega Romano – cresciuto molto, ma con pochi spazi. Tanto che numerose fabbriche sono localizzate in aree altamente urbanizzate. Ma l’industria ha bisogno di spazi e, nel caso della lavorazione di conserve vegetali, anche di terreni agricoli. Solo in area Zes il titolo autorizzativo costituisce variante allo strumento urbanistico e riesce a coniugare entrambe le destinazioni agricola ed industriale. Una opportunità che le imprese sanno di dover cogliere».

Grande interesse per investimenti nelle aree della Zes Unica dimostrano anche le imprese del turismo. Caso significativo per l’entità dell’investimento è quello pugliese: in provincia di Taranto sarà realizzato un Resort con un investimento di 200 milioni e con attività collaterali come la produzione prodotti alimentari locali. Il progetto era stato presentato da tempo, ma solo a settembre ha ottenuto il via libera. La Masseria La Maviglia, un complesso di oltre 200 ettari, situato a Maruggio, in provincia di Taranto, è stato acquistato dalla società svizzera Ultimate Collection, guidata dall’imprenditore Nicola Cortese. L’acquisto di terreno e masseria è stato concluso per 13 milioni. La gestione sarà diretta e non si prevedono partnership con catene mondiali specializzate. Il piano dispone inoltre la creazione di 500 posti di lavoro diretti. Nelle ultime settimane, poi, sono state sbloccate opere infrastrutturali in Abruzzo da 60 milioni di fondi Pnrr e ora in partenza, come conferma l’assessore Tiziana Magnacca. «Per gli investimenti industriali, in molti casi non viene utilizzato il credito d’imposta – dice il coordinatore Romano – a riprova del fatto che è la semplificazione burocratica il vero motore. In ogni caso, anche il credito d’imposta è una misura importante: per il prossimo anno è stata prevista nel ddl della legge di bilancio la misura con una dote di 1,7 miliardi».

Intanto, sono operativi alcuni dei piani finanziati nella prima fase di vita delle Zes . Ha avviato la produzione, ad esempio la Sbe Varvit, impresa che dopo aver rilevato la Meridbulloni di Castellammare di Stabia, ha insediato la sua nuova attività ad Acerra dove produce bulloni. O il nuovo magazzino, di produzione di tonno e prodotti in scatola di Pippo Callipo. Insomma risultati che premiano ancora una volta il grande lavoro fatto da Raffaele Fitto in questi due anni, ed è anche per questo che la Meloni a Bari, per la firma dell’accordo con la Regione sui fondi di coesione, ha ringraziato, non senza una punta di rimpianto, il suo ministro pronto per una nuova stimolante sfida in Europa.