Un dettagliato studio scientifico del 2005 mette in discussione la teoria predominante che attribuisce principalmente alle attività umane la causa del cambiamento climatico globale. Si tratta dello studio titolato "Celestial Climate Driver: A Perspective from Four Billion Years of the Carbon Cycle," in cui il professor Jan Veizer ipotizza che i fattori extraterrestri, in particolare il flusso di raggi cosmici modulato dall'attività solare, svolgano un ruolo cruciale nelle variazioni climatiche della Terra.

Veizer, un rinomato geochimico di origine slovacca, con una lunga carriera accademica alle spalle, suggerisce che le variazioni climatiche della Terra non possano essere spiegate solo dall'aumento delle concentrazioni di gas serra come il diossido di carbonio (CO2). Invece, egli propone che il clima terrestre sia fortemente influenzato da fattori esterni, come i raggi cosmici (CRF) che, modulati dall'attività solare, possono generare nuclei di condensazione delle nuvole (CCN). Questi nuclei riflettono l'energia solare, contribuendo così al raffreddamento del clima.


Critica al Modello Climatico Standard

Il modello climatico standard, sostenuto dall'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), attribuisce ai gas serra, principalmente al CO2, il ruolo principale nelle variazioni climatiche. Le proiezioni dell'IPCC indicano un aumento della temperatura globale tra 1,5 e 5,8°C entro il 2100 a causa dell'aumento delle emissioni di gas serra. Tuttavia, lo studio di Veizer sfida questa interpretazione, presentando osservazioni empiriche che suggeriscono come il sole possa essere il principale motore del clima.


Il Ruolo dei Raggi Cosmici e dell'Attività Solare

Secondo Veizer, i modelli climatici tradizionali richiedono un "feedback positivo del vapore acqueo" per spiegare l'aumento della temperatura osservato negli ultimi cento anni, pari a circa 0,6°C. Tuttavia, nell'ipotesi alternativa proposta, il flusso di raggi cosmici (CRF) potrebbe agire come amplificatore naturale del clima terrestre. I raggi cosmici influenzano la formazione delle nuvole, che a loro volta riflettono l'energia solare, contribuendo a raffreddare il pianeta.

L'intensità del CRF dipende dal campo magnetico solare e terrestre, che fungono da scudi contro i raggi cosmici. Questi raggi generano nuclidi cosmogenici come il berillio-10 e il carbonio-14, che possono essere utilizzati come proxy per l'attività solare. Esistono correlazioni tra i registri climatici e l'attività solare/cosmica, con prove che suggeriscono che i fenomeni extraterrestri possano influenzare significativamente la variabilità climatica.


Prove Empiriche e Meccanismi di Influenza

Le prove empiriche presentate nello studio includono correlazioni tra i registri climatici e l'attività solare e cosmica. Veizer sostiene che il flusso di radiazioni solari totali (TSI) può spiegare fino all'80% della variazione della temperatura su scala centennale. Tra i meccanismi di influenza solare sul clima, vengono considerati la chimica della stratosfera e la copertura nuvolosa modulata dal CRF. Veizer ipotizza che un aumento del TSI non solo incrementi il flusso di energia termica ma intensifichi anche il vento solare, riducendo il CRF e diminuendo la copertura nuvolosa, riscaldando il clima.


L'Autore e il Suo Background

Jan Veizer è un esperto di geochimica, paleoclimatologia e cicli biogeochimici, con una carriera accademica di rilievo presso l'Università di Ottawa e altre istituzioni prestigiose. La sua ricerca si è concentrata sull'uso degli isotopi stabili per ricostruire le condizioni climatiche del passato e sull'interazione del carbonio nel ciclo biogeochimico.


Conclusioni e Implicazioni

Lo studio di Veizer conclude che i dati empirici e le correlazioni tra l'attività solare, il flusso di raggi cosmici e le variazioni climatiche suggeriscono fortemente che i fattori celesti, piuttosto che i gas serra, possano essere i principali motori del cambiamento climatico a lungo termine. Questi risultati richiedono un ripensamento dei modelli climatici attuali e sollecitano ulteriori ricerche per comprendere meglio l'influenza degli agenti extraterrestri sul clima terrestre.

Lo studio di Jan Veizer rappresenta una sfida significativa alla teoria predominante del cambiamento climatico antropico, proponendo una prospettiva alternativa che potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione delle dinamiche climatiche globali.