Il suo ultimo Romanzo "Tu mi attraversi l'anima" (Ediz. Kimerik, pagg. 154, 2019) - già presentato lo scorso anno a Torino in occasione del 32mo Salone Internazionale del Libro - ha potuto recentemente avvalersi di ulteriori e prestigiose opportunità di promozione nel contesto di importanti eventi espositivi dedicati al mondo dell'editoria, tra i quali la Fiera del Libro di Roma (svoltasi presso l'Auditorium "Parco della Musica" dall'1 al 4 ottobre scorsi) o la rinomata "Buchmesse" - Fiera Internazionale del Libro di Francoforte - organizzata quest'anno (dal 14 al 18 ottobre) in versione esclusivamente online/Web "streaming" a causa delle restrizioni imposte dall'emergenza sanitaria per il "Covid 19".
Nella sua terza opera narrativa, la scrittrice Arianna Frattini - come già nel Romanzo d'esordio "La ragazza che inseguiva le stelle" (Ediz. Albatros, pagg. 392, 2011/prima edizione; Ediz. Lettere Animate, pagg. 384, 2017/seconda edizione ) e nel successivo "Quello che dovevo dirti" (Ediz. Lettere Animate, pagg. 132, 2017) - pone nuovamente al centro del proprio itinerario espressivo una figura femminile: se Anna - giovanissima protagonista del Romanzo d'esordio - coltiva sogni di fama e notorietà nell'ambiente dello spettacolo trovandosi inopinatamente fagocitata in un vortice di brutalità e perversione morale, o l'anziana madre - sul cui dramma esistenziale si fonda la vicenda narrata in "Quello che dovevo dirti" - confessa in punto di morte un intimo segreto alla figlia abbandonata alla nascita sollevando il velo su un percorso di vita comune (a ritroso nel tempo) mai condiviso in passato, in "Tu mi attraversi l'anima" è ancora una giovane donna a dedicare gli anni più controversi della propria esperienza adolescenziale alla ricerca introspettiva di un'identità più profonda (e della propria anima più autentica) sino a riscoprire in età adulta - dopo lunghi anni di tormenti ed affanni - il senso più recondito di ogni sentimento e l'intensità dei valori umani più spontanei.
La costante attenzione rivolta da Arianna Frattini ai temi dell'universo femminile - ed all'impegno culturale per la valorizzazione del ruolo sociale della donna - hanno indotto negli anni la giovane autrice veronese a coltivare la promozione di Progetti artistici che - al di là della dimensione meramente editoriale - le potessero consentire di porre in risalto la propria sensibilità nel percepire ansie e conflitti, drammi morali ed angosce esistenziali la cui diffusione appare peculiare ed inarrestabile nella realtà dei nostri giorni (si pensi alla quotidiana emergenza derivante dai sempre più frequenti episodi di prevaricazione o violenza domestica, sino alle estreme conseguenze rappresentate dalle numerose vicende di femminicidio).
E proprio l'impegno a tutela e salvaguardia della dignità della donna - e la personale testimonianza nel dare supporto ad iniziative di prevenzione in riferimento a qualsiasi forma di sopraffazione o violenza in ogni contesto sociale - sono state a fondamento dell'invito, che Arianna Frattini ha ricevuto dalla Biennale di Venezia, ad essere presente in qualità di ospite ufficiale (per due edizioni consecutive, rispettivamente nel 2017 e 2018) alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica: in quelle due occasioni la partecipazione della scrittrice scaligera al prestigioso evento in Laguna si è anche contraddistinta per la visibilità che Arianna Frattini ha potuto garantire alle proprie iniziative - ed ai propri Progetti artistici - solcando nelle due successive edizioni l'ambitissimo "red carpet" al Palazzo del Cinema (vale la pena ricordare nello specifico l'attenzione che i "media" nazionali ed internazionali dedicarono al messaggio divulgato da Arianna nel 2018, quando la giovane scrittrice veneta sfilò sul tappeto rosso indossando un elegante abito scuro recante la dicitura - a caratteri pressoché cubitali - "Basta Femminicidi").
L'autrice di "La ragazza che inseguiva le stelle", "Quello che dovevo dirti" e "Tu mi attraversi l'anima" è stata in seguito protagonista alla Mostra del Cinema di Venezia anche nell'edizione 2019 aderendo attivamente al "flash mob" - organizzato dalla nota "press agent" Marianna Pignatelli - denominato "Noi contro tutte le violenze": un itinerario di oltre un chilometro al Lido - in presenza di "testimonial" d'eccezione e vólti noti del cinema, della moda e della Tv - a difesa dei diritti umani e civili nella prevenzione di qualsiasi modalità di discriminazione razziale, pregiudizio omofobo, violenza sulla donna, abuso nei confronti di minori o atto di sopruso verso anziani e disabili). In quella stessa edizione Arianna Frattini è stata insignita del "Venice Ulysses Experience Award" per l'impegno civile ed artistico: si tratta di un rilevante riconoscimento che viene annualmente conferito a Venezia - a protagonisti provenienti dal mondo dell'arte e della cultura - nell'ambito degli eventi collaterali alla Mostra del Cinema.
Figlia d'arte (papà Fulvio - presentatore, prestigiatore ed animatore di eventi - ha lavorato in passato al fianco di veri "mostri sacri" della Tv come Corrado, Mike Bongiorno o Pippo Baudo), Arianna si è messa in luce negli anni scorsi - oltre che come scrittrice - anche in qualità di raffinata poetessa ottenendo lusinghieri apprezzamenti da parte della critica di settore.
Dopo aver ricevuto nello scorso febbraio il Premio alla Carriera come scrittrice dell'anno (al Gala svoltosi al Grand Hotel des Anglais di Sanremo nella giornata inaugurale del 70mo Festival della canzone italiana), la giovane scrittrice - che in queste settimane sta completando la stesura del suo quarto Romanzo - coltiva ora la realizzazione del sogno che da tempo desidera rendere tangibile: la trasposizione in chiave cinematografica del suo fortunatissimo "La ragazza che inseguiva le stelle". Un sogno destinato a trasformarsi presto in realtà grazie all'interesse espresso da parte di una primaria Società di produzione, che ha preso a cuore il Progetto coinvolgendo - sin dalla primissima fase di elaborazione del piano operativo - un cast artistico di notevole livello (oltre ad aver già ottenuto la disponibilità, per le funzioni di regia e allestimenti scenografici, di due figure femminili che si possono annoverare - di diritto - negli Annali della più recente storia del cinema italiano).
E mentre Tv, radio e testate giornalistiche se la contendono in questo periodo per averla come ospite - o intervistarla - in "talk show" e rubriche di attualità culturale o approfondimento in materia sociale (sia nella realtà locale che a livello nazionale) Arianna si pone ora un primo obiettivo per il nuovo anno: organizzare alcune iniziative pubbliche - quando le disposizioni in materia di sicurezza sanitaria lo consentiranno - nelle quali poter analizzare ed approfondire (in presenza di psicologi, sociologi e qualificati opinionisti) il tema dell'incremento degli episodi di violenza domestica nei diversi periodi di forzato "lockdown" per la pandemia da "Covid 19".