L'OHCHR punta il dito sull'Italia e Salvini non la prende bene, mentre i 5 Stelle tacciono
Oggi pochi sorrisi. È il Salvini arrabbiato quello che si rivolge dallo scranno oratorio del profilo social della sua pagina Facebook per arringare i suoi 3 milioni e passa di amici contro l'Onu.
Eh sì. Questa volta è toccato alle Nazioni Unite subire gli strali del ministro dell'Interno italiano.
Per quale motivo? Perché l'Alto commissario per i diritti umani Michelle Bachelet, in occasione dell'apertura dei lavori della 39esima sessione dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha osato ricordare, tra i tanti temi trattati,
che il nostro governo ha negato l'ingresso alle navi di soccorso delle ONG;
che questo ha creato un maggiore tasso di mortalità;
che l'OHCHR intende inviare personale in Italia, per valutare il netto aumento segnalato di atti di violenza e razzismo contro migranti, persone di origine africana e rom;
che le politiche europee, a partire dalle "piattaforme di sbarco regionali", devono essere riviste;
che cosa sia realmente l'Ungheria di Orban.
Troppo per le orecchie di Salvini che ha replicato - usando il plurale maiestatis e parlando a nome di non si sa bene chi, se in rappresentanza del governo o del suo partito - dicendo di non accettare lezioni da nessuno, tanto meno dall’Onu che si conferma prevenuta, inutilmente costosa e disinformata.
Prevenzione e disinformazione, in questa polemica, hanno un loro significato, anche se è da stabilire se siano state citate a proposito. Il costo, invece, è tirato in ballo per poter affermare che l'Onu sarebbe inutile, come di conseguenza sarebbe inutile anche l'OHCHR che si occupa di diritti umani.
In fondo, in Italia non ne abbiamo bisogno, perché ci pensa Salvini a farci sapere se vengano o meno rispettati i diritti umani, naturalmente anche con la garanzia delle forze dell'ordine da lui controllate che, per l'appunto, smentiscono ci sia un allarme razzismo!
E "prima di fare verifiche sull’Italia - ha detto il ministro - l’Onu indaghi sui propri stati membri che ignorano diritti elementari come la libertà e la parità tra uomo e donna!"
D'altronde, come Salvini ha ricordato in apertura della sua dichiarazione "l’Italia negli ultimi anni ha accolto 700mila immigrati, molti dei quali clandestini, e non ha mai ricevuto collaborazione dagli altri Paesi europei."
Matteo Salvini, però si è dimenticato del suo innamoramento dell'Ungheria di Orban e ha fatto finta di non aver sentito le parole che la Bachelet ha detto su quel regime che "nelle ultime settimane ai migranti detenuti nelle zone di transito sul confine serbo-ungherese" è arrivato persino a negare il cibo.
E dal lato 5 Stelle? Sull'argomento, i teorici del Contratto e del Governo del cambiamento non hanno espresso, almeno per il momento, alcuna considerazione. In compenso pensano di rendere più libera l'informazione... per evitare che continui a raccontare quello che fanno... e che a loro non piace e che, c'è da supporlo, non piacerà neppure al loro alleato.
In base alla logica dei 5 Stelle, le critiche che ricevono dai media non sono dovute al fatto, forse, che non stiano facendo bene, ma al fatto che i giornalisti parlino male di loro per assecondare i desideri dei loro padroni prenditori, minacciati dai pentastellati. Quindi, questo non è più giornalismo libero.
"Siamo di fronte alla propaganda dell'establishment che si fonda anche su contributi pubblici mascherati come la pubblicità da parte dei concessionari di Stato (quanti soldi prende Repubblica dai Benetton per la pubblicità?). Bisogna fare una legge - dichiara Luigi Di Maio -per garantire che gli editori siano puri e i giornalisti liberi di fare inchieste su tutte le magagne dei prenditori."
Se questo è il cambiamento, vuol dire che era molto meglio l'immondizia che creavano i governi precedenti.