Sono giorni di caos a Port-au-Prince, dove le bande armate, composte in gran parte dalle migliaia di criminali fuggiti da due prigioni del Paese nei giorni scorsi, hanno dato luogo a scontri con esercito e polizia, soprattutto nella zona dell'aeroporto, che è stato chiuso al traffico.

Chiuse anche le scuole e le università, nelle ultime ore è aumentato anche il numero degli sfollati in fuga, mentre proseguono gli annunci di possibili attacchi da parte dei rivoltosi contro le istituzioni pubbliche.

Intanto rimane ancora ignota la posizione del primi ministro haitiano, Ariel Henry, che fino a pochi giorni fa si trovava in Kenya per firmare un accordo con il governo del Paese africano.