La nomina (secondo fonti di intelligence occidentali) di Alexander Dvornikov a capo delle forze russe che hanno attaccato l'Ucraina è l'ulteriore dimostrazione che la guerra per Mosca non stia andando bene.

Compito di Dvornikov, a cui in passato erano state affidate le operazioni in Siria, sarebbe quello di migliorare il coordinamento tra le varie unità impiegate nella guerra all'Ucraina, che finora avevano agito separatamente, nella speranza che riesca ad ottenere una qualche sorta di successo da regalare a Putin già entro il 9 maggio, giornata in cui la Russia celebra la vittoria nella seconda guerra mondiale. A questa notizia va aggiunta quella della mobilitazione (presunta) di 60mila riservisti. 

Lo scopo di tutto ciò, per la Russia, è cercare di sfondare sul fronte orientale e su quello meridionale, in modo da occupare tutto il Donbass e precludere a Kiev l'accesso al mare.

Secondo il capo dell'intelligence militare ucraina Kyrylo Budanov, come dichiarato in un'intervista alla CNN, le truppe russe si stanno "raggruppando verso Izium, avanzando da Belgorod". Budanov ha anche affermato che nel caso riuscissero ad occupare Kharkiv e Mariupol, i russi potrebbero tentare nuovamente di avanzare verso Kiev.

Attualmente, le forze russe bombardano Severodonetsk, nell'oblast di Luhansk, mentre a Odessa, il principale porto sul Mar Nero, per timore di nuovi bombardamenti è stato introdotto il coprifuoco dalle 21 del 9 aprile fino alle 6 di lunedì prossimo.

Dieci i corridoi umanitari attivati sabato per l'evacuazione dei civili.


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