Eurocontrol, l'ente che sovrintende il controllo del traffico aereo in Europa, martedì ha rilasciato una nota in cui invita le compagnie aeree ad avere la massima cautela sulle rotte nel Mediterraneo orientale nelle prossime 72 ore, a causa di possibili attacchi aerei in Siria.
Attacchi che potrebbero essere portati con missili da crociera o con missili aria-terra, con la possibilità di interruzioni nelle comunicazioni e malfunzionamenti che potrebbero interessare le apparecchiature di navigazione.
Quindi, la minaccia del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di una risposta forte e dura nei confronti della Siria in conseguenza dell'attacco a Douma, nel caso venisse confermato l'uso di armi chimiche da parte di Assad, è da considerare una minaccia seria.
Tra l'altro, Trump ha annullato un viaggio già programmato in America Latina per questa settimana, proprio per essere presente alla Casa Bianca nel caso di attacco alla Siria. Un attacco, tra l'altro, che potrebbe vedere anche la partecipazione di altri Paesi, tra cui la Francia, dato che Macron aveva anticipato che non sarebbe stato a guardare nel caso di utilizzo di armi chimiche da parte di Assad.
E di quello che potrebbe accadere nel caso che effettivamente gli Stati Unti decidessero un'azione di ritorsione contro la Siria, lo testimonia quanto sarebbe accaduto martedì con il cacciatorpediniere Usa Donald Cook che, mentre si avvicinava alle coste siriane, sarebbe stato sorvolato da caccia russi - per un'azione di disturbo smentita però dal Pentagono - mentre si trovava all’altezza di Tartus, sede della principale base navale russa in Siria.
A bordo della Donald Cook vi sarebbero 60 missili Tomahawk pronti ad essere lanciati in qualsiasi momento.
Ma per avere un quadro più preciso della gravità degli ultimi sviluppi della situazione è necessario riportare anche l'ultima dichiarazione della Russia, rilasciata dal proprio ambasciatore in Libano Alexander Zasypkin in un'intervista alla tv al-Manar, che ha avvertito che qualsiasi missile lanciato contro la Siria da parte degli Stati Uniti verrebbe abbattuto e che i siti di lancio sarebbero stati considerati come possibili obbiettivi. Inutile sottolineare che questo porterebbe ad un'escalation del conflitto in Siria, con Stati Uniti e Russia che finirebbero per confrontarsi direttamente.
La risposta di Trump a tali dichiarazioni è arrivata, come di solito, via twitter. Prima usando il bastone:
Russia vows to shoot down any and all missiles fired at Syria. Get ready Russia, because they will be coming, nice and new and “smart!†You shouldn’t be partners with a Gas Killing Animal who kills his people and enjoys it!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) April 11, 2018
E qualche minuto dopo, facendo ricorso alla carota:
Our relationship with Russia is worse now than it has ever been, and that includes the Cold War. There is no reason for this. Russia needs us to help with their economy, something that would be very easy to do, and we need all nations to work together. Stop the arms race?
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) April 11, 2018
Secondo un rapporto pubblicato mercoledì dall'OMS, almeno 60 persone sarebbero state uccise nel presunto attacco con armi chimiche a Douma, mentre circa 500 sarebbero state quelle soccorse, che avrebbero mostrato "sintomi coerenti con l'esposizione a sostanze chimiche tossiche".
Russia e Siria hanno smentito l'uso di armi chimiche, accusando che le notizie diffuse al riguardo sarebbero false. L'attività diplomatica presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è in fase di stallo a causa del ricorso a veti contrapposti.