Meno male che Renzi c'è... perché così ci permette come sempre di farci fare quattro risate, con le sue "precisazioni"... stavolta non in merito ai guai giudiziari di mamma, di babbo, dei cognati... ma in merito ai suoi. 

Il senatore di Rignano non ha ancora digerito la richiesta di rinvio a giudizio per la fondazione Open, nonostante avesse continuato a ripetere in tutte le salse che era orami scontata, un atto dovuto. Ma allora perché questa ossessione nel voler attaccare non solo i magistrati di Firenze che lo vogliono mandare a processo, ma anche quelli che semplicemente si limitano ad esprimere un'opinione sull'argomento?

In questo modo, Renzi, "mette le cose in fila" nella sua ultima e-news... 

Di cosa siamo accusati?

  • Di aver rendicontato i soldi - tutti trasparenti, leciti e bonificati - della fondazione, secondo il modello della fondazione.
  • I PM dicono: "eh no, la Leopolda non era organizzata da una fondazione ma era un’iniziativa del partito". E dunque bisognava registrare i soldi seguendo il modello dei partiti e non delle fondazioni.
  • Cosa cambia nella sostanza? Praticamente nulla. Se mai fosse reato sarebbe un reato formale e bagatellare. Ma la realtà è che non è un reato. Perché chi è stato alla Leopolda sa che la Leopolda – ad esempio – non voleva le bandiere del PD ma era una iniziativa più ampia, aperta e libera.
  • Davanti a questa accusa minuscola, i PM di Firenze hanno speso centinaia di migliaia di euro senza provare alcunché ma realizzando quello che la Cassazione (non io) definisce “un inutile sacrificio di diritti”.
  • Dunque, se qualcuno ha criticato i PM di Firenze, non sono stato io ma i giudici della Cassazione. E non è un caso che i PM di Milano o Roma, in analoghe inchieste, abbiano evitato di usare gli stessi metodi dei PM fiorentini.
  • Sul processo OPEN sarà il Tribunale a dire la parola definitiva. L’udienza preliminare sarà il 4 aprile 2022. Di solito, tra l’udienza preliminare e la Cassazione, passano cinque anni, dunque avremo la verità nel 2027. Mettetevi comodi, noi non abbiamo fretta. Perché chi ha ragione non ha fretta.

Fin qui tutto bene. Solo che quando è uscita la notizia e i social/media/talk hanno ricominciato con il processo pubblico contro di noi, ho deciso di reagire.

  1. Ho firmato una denuncia contro i PM di Firenze per violazione dell’articolo 68 della Costituzione, della Legge 140/2003, dell’articolo 323 del codice penale. Io credo nella giustizia al punto da affidare a dei giudici un atto circostanziato e preciso. O vogliamo dire che i giudici non possono mai rispondere di ciò che fanno?
  2. Ho detto che non mi fido di questi magistrati. Il procuratore capo Creazzo è stato sanzionato in via disciplinare dal CSM per molestie sessuali, punito con una pena ridicola e meno male che la legge è uguale per tutti. Il procuratore aggiunto Turco ha da anni una partita aperta con la mia famiglia e persino l’arresto dei miei genitori da lui voluto è stato annullato dal tribunale della libertà. Il procuratore Nastasi è uno dei magistrati che entra nella stanza di David Rossi a Siena, poche ore dopo che il manager è volato dalla finestra e si è più volte contraddetto nell’audizione di ieri, durata sette ore, presso la Camera dei Deputati.
  3. L’Associazione Nazionale Magistrati dice che con le mie denunce rischio di “appannare” l’immagine e la figura dei giudici. Io credo che se questi magistrati sono appannati agli occhi dell’opinione pubblica (questi magistrati e non altri) non dipende da quello che dico io ma da quello che hanno fatto loro. Sono loro che si sono resi responsabili rispettivamente di molestie sessuali nei confronti di una collega, di sequestri sconfessati dalla Cassazione, di contraddizioni davanti ai parlamentari oggi.

La verità è che pensavano di tenermi sotto schiaffo per cinque anni, zitto e buono. Impaurito. Perché fare un processo non è una passeggiata.Soffri nell’anima, soffrono le persone vicino a te, soffrono quelli che ti sostengono. Ma io ho il mio carattere, un caratteraccio come lo chiamano gli altri. E nelle difficoltà tiro fuori tutta l’energia che vorrebbero comprimere.Vogliono un processo show? E noi ci difenderemo usando leggi, codici e denunce. Vogliono silenziarmi? E io vado in TV non ad attaccare i magistrati ma a leggere gli atti ufficiali. Atti scritti da altri magistrati. Vogliono impaurirmi? E io rispondo colpo su colpo, senza lasciar cadere un solo argomento.Ho visto che è uscita di nuovo una dichiarazione di Bersani contro di me, nel suo simpatico ruolo di testimone dell’accusa. Bersani dice che ho usato la fondazione per scalare il partito. Bisognerà che qualcuno gli ricordi che io ho scalato il partito solo perché lui prima ha perso le elezioni e poi ha combinato il pasticcio del Quirinale 2013. Non sono arrivato alla guida del PD grazie alle lobby ma grazie agli errori di Bersani. E, comunque, questo processo si occupa di finanziamenti tra il novembre 2014 e il 2018: qualcuno dovrà dire a Bersani, con cautela, che il partito lo avevo già scalato da un pezzo. Ma, soprattutto, ho ricordato a Pier Luigi Bersani che ogni volta che lui parla di finanziamento illecito ai partiti, un cittadino di Taranto si sente male. Perché Bersani è quello che ha preso i soldi dei Riva per fare la sua campagna elettorale. Io li ho presi come Governo per fare il risanamento ambientale che era atteso da decenni. Questa è la differenza. Prima di parlare di finanziamento alla politica, Bersani dovrebbe riflettere su Taranto. E chiedere scusa. Non accusare gli altri.Non si molla di un solo centimetro, cari amici. E si risponde botta su botta, colpo su colpo.

E come si fa a non farsi quattro risate dopo aver letto il riassunto che Renzi fa della sua vicenda giudiziaria?

Ma se sono bagatelle come lui sostiene, perché darsi tanta pena nel voler screditare i giudici e attaccare chiunque sostenga il contrario? In fondo dei magistrati pensano che abbia commesso un reato e per questo chiedono ad un giudice terzo di valutare la loro indagine e le motivazioni che ne stanno alla base. Se hanno torto, come Renzi afferma, il processo non si terrà e tutto finirà in un nulla di fatto, come lo stesso Renzi prevede.

Ma allora perché scaldarsi tanto e promuovere tutta questa canea? Mistero. Prima dice che non ha fatto nulla di cui preoccuparsi e poi dice che i magistrati vogliono impaurirlo. 

E invece di spiegare come ha usato i soldi  della ex fondazione, quelli che aveva e quelli che non aveva (come racconta la vicenda del suo viaggio negli Stati Uniti con un volo privato), Renzi scredita sul piano personale i magistrati che lo accusano e riscrive la storia in relazione a quando è diventato segretario del Pd, partito che aveva trasformato in una replica di Forza Italia, screditando Pierluigi Bersani con accuse a dir poco strampalate.

La mancata elezione di Prodi a presidente della Repubblica, infatti, non è dovuta a colpe di Bersani, ma alla fronda dei pretoriani renziani e di quelli di D'Alema, con cui al tempo il senatore di Rignano aveva smesso di litigare. E per quanto riguarda il presunto disastro elettorale di Bersani, il divertente Renzi si è dimenticato che grazie a lui il Pd è sceso al 17%. Ma Renzi è così... nonostante la non ancora veneranda età ha dei vuoti di memoria e finisce per fare e dire cose che, oltre che contraddittorie, diventano persino grottescamente assurde... e per questo divertentissime.

L'ultimo esempio è la chiusa della sua enews odierna:

"Chi vuole e può darci una mano, per favore, lo faccia. Anche un piccolo contributo di qualche euro è prezioso per la battaglia di libertà che Italia Viva vuole fare e farà".

Ma come! Un multimilionario con villa a Firenze, con interessi finanziari in Russia, Arabia Saudita, Emirati Arabi, con bonifici milionari che transitano sui suoi conti correnti come se fossero noccioline... chiede soldi "per la battaglia di libertà che Italia Viva vuole fare e farà"? 

E come fai non ridere e a non dire "meno male che Renzi c'è"!