«La Francia non è responsabile di Vél' d'Hiv». Questo è quanto ha dichiarato domenica 9 aprile, durante una trasmissione sulle presidenziali francesi il cui primo turno si disputerà tra due settimane, la candidata del Front National (FN) Marine Le Pen.

Una dichiarazione choc che riapre un capitolo oscuro della storia francese durante l'occupazione nazista. Il 16 e 17 luglio del 1942, a Parigi, la polizia francese rastrellò tutti gli ebrei della città e li segregò nel Vel' d'Hiv o Vélodrome d'Hiver, il "Velodromo d'inverno".

L'operazione, cui era stato assegnato il nome in codice Opération Vent Printanier ("Operazione Vento Primaverile"), fu condotta su iniziativa dei francesi. Adolf Eichmann non l'aveva richiesta, tanto che si limitò ad autorizzarla alcuni giorni dopo.

Furono 13.152 le persone imprigionate nel Vélodrome d'Hiver e nel campo di internamento di Drancy che, successivamente, vennero trasferite in treno nel campo di sterminio di Auschwitz.

La vicenda, qualche anno fa, è stata raccontata nel film Vento di primavera diretto da Roselyne Bosch che aveva tra i protagonisti anche Jean Reno.

Nel 1995, Jacques Chirac aveva riconosciuto le responsabilità della polizia e delle istituzioni francesi nella vicenda, chiedendo ufficialmente scusa. Anche Francois Hollande nel 2012 ha descritto l'arresto di massa del 1942 come «un crimine commesso in Francia, da parte della Francia.»

Nella tarda serata di domenica, Marine Le Pen ha poi rilasciato una dichiarazione cercando di spiegare la propria posizione, dicendo che non disconosceva la responsabilità dei francesi che presero parte al rastrellamento di Vél' d'Hiv, ma che non considerava responsabile il governo francese legittimo, in quel momento in esilio a Londra.

Ma le posizioni antisemite del padre di Marine, Jean-Marie Le Pen, hanno avuto la meglio su qualsiasi precisazione, scatenando l'indignazione dei suoi rivali alla corsa alle presidenziali, così come la protesta di Israele.

Il primo turno per le presidenziali francesi si svolgerà domenica 23 aprile. Marine Le Pen è in testa, seguita a ruota da Macron, e leggermente più staccati, anch'essi quasi a pari merito, il conservatore Fillon ed il candidato della sinistra radicale Mélenchon.