A seguito della pubblicazione sul quotidiano Il Domani di informative d'intelligence riservate, il DIS (Direzione Investigativa Specializzata) ha presentato, in queste ore, un esposto alla Procura di Perugia per accertare possibili violazioni della normativa sulla riservatezza dei documenti, in particolare dell’articolo 42, comma 8, della legge 124 del 2007.
L'episodio ha le sue radici nel caso di Gaetano Caputi, capo di Gabinetto della premier Giorgia Meloni. Nei mesi scorsi, Caputi aveva sporto denuncia alla Procura di Roma a seguito della pubblicazione, da parte del quotidiano Il Domani, di una serie di articoli sul suo conto. Durante le indagini, è emerso che, per raccogliere informazioni su di lui, agenti dell'AISI (Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna) avevano effettuato ben tre accessi alla banca dati "Punto Fisco".
In seguito a questi rilevamenti, Lo Voi ha sollecitato chiarimenti al DIS per comprendere le motivazioni alla base dei tre accessi alla banca dati. La risposta è arrivata sotto forma di un documento con la dicitura “riservato”, firmato dal direttore dell’AISI, Bruno Valensise. In tale documento sono illustrate le circostanze che hanno portato alla ricerca di informazioni su Caputi, spiegazioni che avrebbero dovuto rimanere confidenziali. Tuttavia, il documento in questione non è rimasto riservato: il procuratore di Roma ha infatti accluso lo stesso nell'incartamento consegnato ai legali dei giornalisti del quotidiano Il Domani, che lo hanno successivamente reso pubblico.
Quanto avvenuto parrebbe contraddire quanto previsto dall' articolo 42 comma 8 della legge 124 del 2007, dove si stabilisce che, qualora l’autorità giudiziaria ordini l’esibizione di documenti classificati — per i quali non sussista il segreto di Stato —, gli atti devono essere messi a disposizione per la sola visione, senza la possibilità di estrarne copie.
La pubblicazione integrale del documento, con la conseguente diffusione di una copia, parrebbe quindi in contrasto con le disposizioni che mirano a garantire la tutela della riservatezza dei dati sensibili.
A fronte di ciò, il DIS si è rivolto alla Procura di Perugia, competente per le indagini su eventuali illeciti commessi da magistrati della Capitale. L’obiettivo è accertare se, con la diffusione del documento riservato, sia stata effettivamente violata la normativa vigente.
L'esposto arriva dopo che il procuratore di Roma Francesco Lo Voi, dopo esser stato duramente attaccato dalla premier Meloni per averla iscritta, insieme ai ministri Nordio e Piantedosi e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano, nel registro degli indagati per il caso Almasri.